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45/a Fieste de Patrie dal Friûl: i confini si allargano?

04.04.2022 – 09:39 – La 45/a Fieste de Patrie dal Friûl si è tenuta nel Friuli Occidentale, a Vito d’Asio, nel luogo che ha dato i natali al giovane da cui ha tratto ispirazione Ugo Foscolo per il suo Jacopo Ortis. L’evento era organizzato dal Comune, con il sostegno della Regione e dell’ARLeF, con l’Istitût Ladin Furlan “Pre Checo Placerean“. Alla manifestazione è stato annunciato che, dopo San Michele Tagliamento, Teglio Veneto, e Cinto Caomaggiore, altre 3 amministrazioni venete – Portogruaro, Gruaro e Fossalta di Portogruaro – hanno chiesto di rientrare fra i Comuni friulanofoni tutelati dalla legge sulle minoranze linguistiche storiche. La giornata è cominciata con l’esposizione della bandiera del Friuli sul monumento ai Caduti di Vito d’Asio, seguita dalla Messa in marilenghe, con letture e preghiere anche in sloveno e tedesco, e,al centro polifunzionale di Casiacco, dalla cerimonia civile, aperta dalla lettura della Bolla dell’Imperatore Enrico IV. Al termine Pietro Fontanini sindaco di Udine, ha consegnato la bandiera del Friuli all’omologo di Vito d’Asio, Pietro Gerometta. “Il popolo friulano è forte nei valori anche se debole nei numeri, e oggi come non mai, non possiamo permetterci divisioni”, dobbiamo “essere un riferimento saldo nel salvaguardare e trasmettere quegli antichi valori adattandoli a una società altamente tecnologica e informatizzata, per dare ai nostri giovani le giuste risposte”; “è nelle nostre radici che possiamo trovare spirito e credibilità che ci permetteranno di tracciare la strada verso il futuro”.
Dell’importanza di tutelare friulanità e friulani ha parlato anche il presidente di ARLeF, Eros Cisilino ricordando che “la Patria, il Friuli, è stata istituita 945 anni fa”. “Investire nel confronto dialettico significa investire su collaborazione e pace – ha detto – Nella nostra regione, unicum europeo, convivono quotidianamente 4 lingue”.
Geremia Gomboso, presidente dell’Istitût Ladin Furlan “Pre Checo Placerean” ha posto l’accento sulla necessità di insegnare la storia del territorio a scuola.
E’ stato poi proiettato il filmato con la versione in chiave moderna, dell’Inno del Friuli, “Incuintri al doman”.

Fonte: ansa.it

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