19.04.2022 – 20.09 – Se amate la cucina delle erbe spontanee, soprattutto a primavera, dovete assolutamente provare il luppolo selvatico, prodotto molto legato alle nostre tradizioni culinarie popolari, che da queste parti è conosciuto con il nome di bruscandoli o vidisoni. Il luppolo selvatico (Humulus lupulus) appartiene alla famiglia a cui appartiene la canapa ed alla stessa specie delle varietà di luppolo selezionato, coltivato e utilizzato per produrre la birra. Se ne consumano le cime che in questo periodo primaverile spuntano rigogliose ai bordi dei fossi e lungo le rive dei fiumi, tra i rovi o lungo le siepi, comunque vicino a piante alle quali potersi arrampicare velocemente.
Questa erba spontanea vanta una lunga lista di simpatici nomi regionali tra i quali ricordiamo: asparagina in Lombardia, luvertìn in Piemonte, bruscandolo o vidisone in Veneto, vartìs in Emilia-Romagna, urtizon in Friuli, luperi in Umbria. Molti lo chiamano anche asparago selvatico, forse perché le cime ricordano la forma dell’asparago, o forse perché in cucina si presta bene nella preparazione di risotti e frittate, ma si tratta di tutt’altra pianta.
Con il clima mite della primavera, può essere una bella idea abbinare alle finalità salutistiche abbinare alle buone abitudini delle passeggiate quotidiane l’occasione di raccolta di questa gustosa erba selvatica.
In cucina lo si prepara come contorno, lessato e poi ripassato in padella, ma il suo meglio lo esprime come ingrediente principale nella preparazione di risotti e frittate.
Il sapore è un po’ amarognolo ma delicatissimo. Ha proprietà diuretiche e lassative, tonificanti e rinfrescanti: di certo non faranno male anche se si esagera un po’…