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giovedì , 21 Novembre 2024

Incendio a Bibione, quaranta ettari a fuoco. Otto escursionisti in salvo

16.07.2022 – 11.25 – Quaranta ettari bruciati. Otto squadre dei Vigili del fuoco: Portogruaro e a seguire Latisana, Lignano, Mestre, Udine, Padova, Rovigo e Vicenza. Due autopompe, sei autobotti tra cui due autocisterne chilolitriche, tre moduli antincendio boschivo, venticinque operatori con l’apporto anche dell’elicottero Drago 71. Poi, i Canadair arrivati da Ciampino. E ancora, in supporto: una autobotte chilolitrica dalla sede centrale di Udine, un’autopompa e un veicolo fuoristrada con modulo per antincendio boschivo dal distaccamento di Latisana, un’autopompa un’autobotte e un mezzo fuoristrada con modulo antincendio boschivo del distaccamento di Lignano. Otto i turisti portati in salvo dalla Capitaneria di porto di Lignano. Sono i numeri del rogo divampato ieri in una zona boschiva di Bibione. L’incendio, di proporzioni eccezionali, ha fatto alzare una colonna di fumo visibile anche da Caorle e Lignano. La cittadina balneare dalle spiagge d’oro raggiunta da cenere e pezzetti di legno carbonizzati, trasportati dal vento.
Il vice sindaco di San Michele al Tagliamento, Pierluigi Grosseto, ha assicurato all’agenzia Ansa che “sono state fatte verifiche molto puntuali” e che non ci dovrebbero essere persone disperse. “Speriamo di non essere smentiti con il passare delle ore”, ha aggiunto.
La regione Friuli Venezia Giulia sta monitorando da ieri il livello di sostanze inquinanti presenti nell’aria: sulla foce del Tagliamento, nella zona dell’imbarcadero di Lignano, indicano che il livello dei valori sotto la soglia di attenzione.
Ma quali sono state le cause? Stando a quanto riferito da Grosseto potrebbe essere autocombustione, per via della siccità.
Anche il presidente della regione Veneto, Luca Zaia, sostiene che siano stati siccità e vento a favorire il propagarsi delle fiamme.

mb.r

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