14.03.2023 – 10.00 – Sono i dati elaborati sulla base dei censimenti Istat sui musei e biblioteche ad attestare la resilienza di un settore, che in un momento di estrema difficoltà, è stato capace di reinventarsi, puntando sul web, con tour virtuali dei musei, laboratori didattici, convegni online e prestiti digitali nelle biblioteche.
Il 2021 si presenta infatti come un periodo di ripresa, durante il quale il numero dei visitatori dei musei veneti sono cresciuti del 50,7 per cento e 16 per cento nelle biblioteche, rispetto all’anno nero dello scoppio dell’emergenza sanitaria (2020).
I DATI ISTAT:
Si contano in totale in Veneto: 280 istituti museali, di cui il 47,5% comunali e il 34,3% privati; 704 biblioteche (80,1% comunali).
I visitatori dei nostri musei nel 2021 sono stati 3,8 milioni contro i 9,8 milioni del 2019 (-61,3%). Ma non è l’unica differenza significativa: i numeri degli operatori nei musei sono notevolmente calati a seguito dell’arrivo del Covid-19. Nel 2021 il 27,9 per cento dei musei ha dichiarato di aver ridimensionato la presenza di personale esterno, il 25,7 per cento l’impegno gratuito dei volontari, il 7,1 per cento il personale interno; in più il 24,6 per cento ha dichiarato di aver ridotto l’orario di lavoro. Una situazione simile ha coinvolto le biblioteche con riduzione di collaborazioni esterne (12,2% dei casi), di volontari (25,3% degli intervistati), ridimensionamento del personale interno (4,5% dei rispondenti), e dell’orario di lavoro (9,7% dei soggetti).
Tra le molteplici realtà offerte dal territorio veneto, quanto a numero di visitatori dei musei e degli istituti similari, spicca naturalmente Venezia, accogliendo quasi la metà dei visitatori di tutti gli istituti museali veneti (44,8%).Tra i comuni capoluogo seguono poi Verona, Padova, Vicenza. Ad attestarlo è l’indagine svolta dall’Istat e diffusa nell’ultima pubblicazione Statistica Flash a cura dell’Ufficio statistica della Regione, dal titolo ‘Ritorniamo ad apprezzare la cultura vis-à-vis’, risalente appunto all’anno 2021.
LA CULTURA PASSA AL WEB:
Gli effetti dell’emergenza sanitaria del 2020 hanno lasciato tracce evidenti nelle limitazioni all’accesso per alcuni ambienti chiusi, che hanno comportato la chiusura di un gran numero di luoghi culturali: ad essere rimasti aperti per più di sei mesi sono stati solo il 34,6 per centro dei musei e il 57 per cento delle biblioteche. Ma a queste complicazioni le istituzioni culturali hanno saputo rispondere prontamente, organizzando tour virtuali, laboratori didattici online, visite guidate e convegni online. La digitalizzazione dei beni esposti al pubblico ha coinvolto il 46,4 per cento dei musei. Anche le biblioteche hanno puntato sul digitale: il 65,1 per cento possiede una piattaforma per erogare servizi online come prestito digitale, prenotazione di accessi, postazioni e documenti.
[m.g]