25.06.2024 – 10:57 – Nella scorsa settimana, il quartiere Piave e le zone limitrofe sono stati al centro di un’importante operazione coordinata dalle autorità di Venezia, su disposizione del Questore. Il Commissariato della Polizia di Stato di Mestre, con il supporto sinergico delle altre forze di polizia, ha condotto una serie di interventi mirati per contrastare la criminalità e gestire l’immigrazione irregolare nella zona. Durante i controlli del territorio, la Polizia di Stato ha individuato due cittadini stranieri già noti per le loro attività illegali. Il primo, un trentenne irregolare sul suolo italiano, era sospettato di vari reati a Mestre, tra cui un recente furto con scasso in un negozio del centro. Quest’uomo, con precedenti per traffico illegale di armi e crimini legati agli stupefacenti, è stato trasferito al CPR di Gradisca d’Isonzo dopo gli accertamenti dell’Ufficio Immigrazione della Questura.
Il secondo individuo, uno straniero di 29 anni anch’egli irregolare, era sotto stretta osservazione per una serie di furti, ricettazioni e atti vandalici. La sua presenza era stata evidenziata da una lite filmata e diffusa su YouTube. Grazie alla collaborazione della Polizia Locale e dei Carabinieri, è stato accompagnato al CPR di Milano dopo l’emissione del decreto di espulsione.
Simultaneamente, il Commissariato di PS Marghera ha individuato un altro straniero irregolare, un 29enne, anch’esso con precedenti per piccolo spaccio, che aveva occupato abusivamente un appartamento Ater a Chirignago. Anche lui è stato accompagnato al CPR di Gradisca d’Isonzo.
Queste operazioni sottolineano l’impegno costante della Polizia di Stato e del Questore di Venezia nel garantire la sicurezza pubblica e affrontare le sfide legate alla criminalità diffusa e all’immigrazione clandestina. I dati recenti mostrano un aumento significativo negli accompagnamenti ai CPR rispetto all’anno precedente, con 49 trasferimenti da gennaio a oggi, rispetto ai 41 dello stesso periodo l’anno scorso. Inoltre, sono stati eseguiti 21 rimpatri, in netto aumento rispetto ai 7 dell’anno precedente, e 78 ordini di lasciare il territorio nazionale entro 7 giorni, rispetto ai 44 del 2023.
[c.v.]