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giovedì , 18 Settembre 2025

Laguna di Venezia, accordo Enti-Regione per il monitoraggio delle acque

18.09.2025 – 14:21 – È stato raggiunto un accordo quinquennale tra Regione ed Enti per il monitoraggio delle acque e degli inquinanti nella Laguna di Venezia. Lo conferma l’assessore regionale alla Legge speciale per Venezia Roberto Marcato, spiegando che l’intesa riguarda Regione del Veneto, Provveditorato interregionale per le opere pubbliche, Autorità per la Laguna di Venezia – Nuovo Magistrato alle Acque e Arpav. “La Laguna non è solo un’area naturale caratterizzata da un delicato equilibrio con le attività antropiche, ma un equilibrio vivente, uno degli ecosistemi più vulnerabili e preziosi d’Europa, e una lente attraverso cui leggere lo stato di salute del nostro intero territorio” commenta l’assessore. “Salvaguardarla significa garantire sostenibilità e sicurezza alle comunità locali; non è quindi solo un dovere istituzionale, ma un atto di responsabilità”.

L’accordo è il risultato di un confronto tra gli enti firmatari, volto a sistematizzare e rafforzare tutte le attività di monitoraggio ambientale già in essere con particolare attenzione al cambiamento climatico, alle pressioni antropiche (in particolare quelle connesse all’area di Porto Marghera), e alle misure di compensazione ambientale introdotte in seguito alla realizzazione del sistema MOSE. Il documento prevede l’attivazione di accordi attuativi specifici per le singole attività, e la convocazione annuale di un Tavolo tecnico interistituzionale coordinato dalla Regione per armonizzare gli interventi, proporre eventuali campagne integrative e garantire la qualità dei dati raccolti.

“Sarà un’intesa strutturale e operativa – dichiara l’assessore Marcato – che consolida un sistema di monitoraggio ambientale continuo, scientificamente fondato e interistituzionale, per conoscere, valutare e gestire in modo efficiente lo stato ecologico e chimico delle acque lagunari, nonché per stimare i carichi inquinanti provenienti dal bacino scolante. Quello veneziano è un ecosistema che da secoli convive con l’intervento dell’uomo, e che dall’attività umana è stato profondamente segnato. Oggi non possiamo ignorare i rischi connessi all’aumento della frequenza di eventi estremi, all’innalzamento del livello delle acque, e alla crescente fragilità ambientale: la scienza e la ricerca ci offrono strumenti preziosi, che la politica e le istituzioni debbono utilizzare con lungimiranza”.

Le attività previste nell’Accordo avranno ricadute dirette anche sui territori comunali e sulle comunità locali che insistono sulla Laguna, sia in termini di maggiore controllo degli scarichi e delle pressioni ambientali, sia in termini di tutela della salute pubblica, promozione del turismo sostenibile e salvaguardia della biodiversità. Saranno valorizzate anche le competenze umane e tecniche già presenti presso il Provveditorato e l’Autorità per la Laguna, garantendo continuità operativa e presidio costante.

“Parlare di Laguna significa parlare anche di un vasto territorio ad essa afferente, che comprende importanti centri urbani come Chioggia, Cavallino Treporti, Mira, l’area industriale di Marghera, oltre che di Venezia stessa e Mestre – conclude Marcato -. È una sfida a costruire un modello virtuoso di cooperazione e conoscenza scientifica al servizio della collettività. Peraltro questo Accordo rappresenta anche un modello replicabile in altre aree sensibili d’Italia: la Laguna di Venezia può e deve diventare esempio di resilienza, rigenerazione e buona amministrazione”.

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