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Scuole del Veneziano: meno studenti, meno problemi?

10.09.2023 – 10:50 – Mentre il nuovo anno scolastico è alle porte, la provincia di Venezia si prepara ad affrontare una sfida demografica che ha un impatto diretto sul sistema educativo. Con quasi 900 studenti in meno rispetto all’anno precedente, le scuole della regione si stanno adattando per far fronte a questa diminuzione delle iscrizioni.
Nella provincia di Venezia, contando sia le scuole statali che paritarie, si registrano 103.000 studenti, dai più piccoli della scuola dell’infanzia agli adolescenti delle scuole superiori. Questa cifra rappresenta una riduzione complessiva degli iscritti rispetto all’anno precedente, con 169 alunni in meno nell’infanzia, 592 nella scuola primaria e 124 nella scuola secondaria di primo grado. La principale causa di questa tendenza è l’effetto del calo demografico, che sta colpendo soprattutto i primi cicli dell’istruzione.

Tuttavia, c’è un segno positivo: la scuola secondaria di secondo grado registra un aumento di 96 iscritti, suggerendo che l’onda lunga della diminuzione delle nascite non ha ancora colpito questa fascia d’età. Mariano Maretto, segretario provinciale di Cisl Scuola Venezia, commenta: “Questa situazione dovrebbe quantomeno risolvere il problema delle cosiddette classi ‘pollaio’.” Attualmente, il limite massimo di alunni per sezione nelle scuole dell’infanzia è di 26 bambini, ma eccezionalmente può arrivare a 29, mentre per le elementari è di massimo 27. In alcune zone, come Chioggia, Caorle o Cavarzere, è difficile raggiungere questi numeri. Maretto suggerisce che la media provinciale dovrebbe assestarsi su numeri leggermente inferiori, arrivando almeno a 22-23 alunni per classe.

Nonostante la diminuzione degli iscritti, al momento non è stata registrata alcuna riduzione del personale docente, che è rimasto invariato rispetto all’anno precedente. Questo potrebbe avere un impatto positivo, poiché con classi meno affollate, i docenti potrebbero dedicare più attenzione a ciascuno studente. Maretto afferma: “Speriamo che questo serva per risolvere i problemi nelle classi in cui vi sono delle difficoltà”. Al momento, non sono state segnalate classi a rischio di chiusura, ma questa possibilità potrebbe emergere in futuro se i numeri del trend demografico non cambieranno.

Una delle principali sfide affrontate dalle scuole statali è la difficoltà nel trovare personale con il titolo di studio abilitante richiesto. Maretto sottolinea anche il problema legato al sostegno agli studenti con disabilità, che è legato a una mancanza di programmazione da parte della Regione. “In Veneto, per il sostegno, ci sono solo 400 posti nei corsi di specializzazione a Padova e altrettanti a Verona, mentre a Napoli solo le Suore Canossiane ne hanno 1200. Di fronte a 800 persone formate e a una richiesta molto più elevata, avremo sempre un deficit”, spiega Maretto. E così la provincia di Venezia si sta adattando a una diminuzione degli iscritti nelle scuole, con la speranza che le classi meno affollate possano portare a una migliore qualità dell’insegnamento. Tuttavia, il futuro potrebbe portare sfide aggiuntive, tra cui la possibilità di soppressione di classi o addirittura la chiusura di intere scuole se il calo demografico persiste.

[g.m]

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