06.05.2023 – 20.44 – Il turismo balneare rappresenta un’importante fonte di reddito per l’Italia, con Rimini al primo posto della classifica per valore aggiunto generato. Secondo l’analisi del G20 Spiagge, la rete nazionale delle destinazioni balneari, il totale del valore aggiunto dei comuni facenti parte della rete è di 12,7 miliardi di euro, pari al 14% del valore aggiunto totale delle prime 100 destinazioni italiane. La classifica vede al secondo posto Bibione e al terzo Cavallino-Treporti, con Jesolo, Caorle, Palermo, Lignano Sabbiadoro, Sorrento, Riccione e Cervia che completano la top ten.
Interessante notare come il confronto tra i comuni balneari mostri come le spiagge del Veneto Orientale abbiano superato per valore aggiunto la Riviera Romagnola. Sommando le cifre generate da San Michele al Tagliamento, Cavallino-Treporti, Jesolo, Caorle e Eraclea si arriva a 4,4 miliardi di valore aggiunto contro i 4,1 della costa di Rimini, Riccione e dintorni. La Costiera amalfitana, invece, genera 832 milioni di euro di valore aggiunto.
Il turismo costiero sta dunque conoscendo un notevole aumento di presenze turistiche, tanto che le previsioni di Demoskopika indicano un aumento del 12,2% rispetto allo scorso anno, con un totale di 442 milioni di pernottamenti. Di questi, oltre 75 milioni sono spalmati sulle 26 realtà del G20 Spiagge, che ora chiedono lo status di città balneari per poter affrontare le difficoltà legate all’incremento della popolazione durante l’estate.
Le città balneari passano da una popolazione di 10 o 15 mila abitanti nei mesi invernali a oltre 100 o 200 mila durante il periodo estivo, e sono in grado di attrarre oltre 70 milioni di turisti, pari al 17% delle presenze complessive in Italia. Il G20 Spiagge, che si è riunito ad Arzachena, in Sardegna, dal 3 al 5 maggio, ha anche proposto un manifesto per un turismo costiero più sostenibile, un aspetto importante in un’epoca in cui la salvaguardia dell’ambiente è una priorità per tutti.
[g.m]
