21.01.2022 – 12.15 – Tre cotture diverse, decine di ingredienti e un risultato che lascerebbe a bocca aperta anche il commensale dai gusti più difficili: è la paella, ricca, buona e certamente coreografica a una cena tra amici. Piatto originario della Comunità Valenzana, è popolare all’estero come piatto tipico del bacino del Mediterraneo e l’America Latina. Prende il nome dal tipo di utensile da cucina che viene usato per prepararla: una padella a bordi bassi, di ferro e munita di manici, trasferibile in forno.
Nata come piatto di recupero, la paella può essere farcita in mille modi, il limite è la fantasia: la più tradizionale valenciana, la paella de mariscos, la mista di carne e pesce, la paella de verduras, la Fideuà (o paella di pasta) e l’arroz negro o paella negra – con alla base il riso venere. Nella sua versione classica la paella ha una base di riso allo zafferano, pollo o coniglio, fagiolini, taccole, pomodori, peperoni e fagioli, frutti di mare e a volte lumache e aromi. La paella ogni anno festeggia la sua giornata mondiale, il 20 settembre.
Preparazione:
- Versare l’olio in padella assieme al trito di cipolla;
- Aggiungere la carne e il pesce e cuocere per dieci minuti;
- Aprire i molluschi in un tegame a parte, conservandone l’acqua;
- Aggiungere una tazza di brodo e acqua di cottura del pesce per ogni tazza di riso, che a questo punto può essere versato nella padella usata per rosolare la carne e il pesce;
- Preriscaldare il forno a 180°;
- Mettere la paella in forno;
- Ritirare la paella quando sarà quasi asciutta.
b.b