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martedì , 23 Aprile 2024

Qualcuno ha detto paella?

21.01.2022 – 12.15 – Tre cotture diverse, decine di ingredienti e un risultato che lascerebbe a bocca aperta anche il commensale dai gusti più difficili: è la paella, ricca, buona e certamente coreografica a una cena tra amici. Piatto originario della Comunità Valenzana, è popolare all’estero come piatto tipico del bacino del Mediterraneo e l’America Latina. Prende il nome dal tipo di utensile da cucina che viene usato per prepararla: una padella a bordi bassi, di ferro e munita di manici, trasferibile in forno.

Nata come piatto di recupero, la paella può essere farcita in mille modi, il limite è la fantasia: la più tradizionale valenciana, la paella de mariscos, la mista di carne e pesce, la paella de verduras, la Fideuà (o paella di pasta) e l’arroz negro o paella negra – con alla base il riso venere. Nella sua versione classica la paella ha una base di riso allo zafferano, pollo o coniglio, fagiolini, taccole, pomodori, peperoni e fagioli, frutti di mare e a volte lumache e aromi. La paella ogni anno festeggia la sua giornata mondiale, il 20 settembre.

Preparazione:

  • Versare l’olio in padella assieme al trito di cipolla;
  • Aggiungere la carne e il pesce e cuocere per dieci minuti;
  • Aprire i molluschi in un tegame a parte, conservandone l’acqua;
  • Aggiungere una tazza di brodo e acqua di cottura del pesce per ogni tazza di riso, che a questo punto può essere versato nella padella usata per rosolare la carne e il pesce;
  • Preriscaldare il forno a 180°;
  • Mettere la paella in forno;
  • Ritirare la paella quando sarà quasi asciutta.

b.b

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