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Pordenone chiama Europa, ma non tutti

09.03.2022 – 23.01 – Dopo due anni di stop dovuti all’ emergenza Covid, il primo weekend di maggio vedrà il ritorno della fortunata manifestazione “Pordenone chiama Europa”. Con l’edizione 2022 quindi, il centro cittadino tornerà a vedere la presenza di vari ambulanti provenienti dai paesi europei, che daranno la possibilità di acquistare e “gustare” specialità e prodotti tipici provenienti dai Paesi dell’Unione e dalle diverse regioni italiane.
Come già avvenuto in passato, anche per quest’edizione i mille sapori del mercato gastronomico made in UE saranno promossi da Ascom-Confcommercio e dalla Federazione nazionale venditori ambulanti su aree pubbliche (FIVA) con il comune di Pordenone. Le aree del centro interessate, come comunicato dal Comune, saranno quelle di Piazza XX settembre, Via Battisti, Viale Martelli, Viale Cossetti, Piazzetta dei Domenicani, Piazza Risorgimento, Via Santa Caterina, Viale Trento e Piazza Ellero dei Mille. Gran parte degli spazi dedicati alla kermesse coincidono quindi con quelli solitamente destinati al consueto mercato del sabato.

Infatti nella determina 190 del 02 febbraio 2022, il Comune avvertiva gli operatori del mercato e le associazioni di categoria di una incompatibilità tra lo svolgimento del mercato e della manifestazione, che avrebbe portato all’ annullamento in caso di conferma della kermesse, cosa avvenuta con successiva determinazione del 01 marzo 2022.
Per Quanto si sia ancora all’ interno dell’ emergenza Covid e relative restrizioni, il presidente dell’Associazione di Categoria, Goia Fenapi del Friuli Venezia Giulia, Gilberto Marcolin, non  comprendere la difficoltà nel far convivere il mercato europeo con quello cittadino del sabato, per conciliare le esigenze e i bisogni di tutti, come ad esempio era stato fatto nell’ edizione 2018, dove la soluzione era stata adottata con successo e senza bisogno di grandi stravolgimenti, come la parziale rimodulazione di alcuni spazi, che comunque avevano consentito a tutti gli operatori di compiere il loro lavoro.

È infatti curioso constatare come una manifestazione che dovrebbe celebrare i valori di condivisione e inclusività tanto cari all’Unione Europea, finisca poi per escludere totalmente dei soggetti che rappresentano anch’essi un territorio, di cui portano “in strada” specialità e prodotti. La cosa suona addirittura come una beffa se si pensa alle presenze registrate negli anni passati, si è parlato di 150mila visitatori nella precedente edizione 2019, e che con buona probabilità potranno essere nuovamente toccate anche in questa edizione.
Ci si chiede quindi perché gli organizzatori, il Comune insieme ad Ascom-Confcommercio e FIVA, non abbiano voluto ripetere la condivisione degli spazi già provata in passato, è vero ora bisogna tenere conto di protocolli sanitari e distanziamento, ma da soli non bastano a giustificare una decisione così drastica, che si materializza in un’ ulteriore difficoltà per un settore già segnato dalle difficoltà e i sacrifici legati all’ emergenza Covid e ora anche dall’ escalation dei prezzi di materie prime e carburanti.
In uno scenario che nelle intenzioni dichiarate vuole rappresentare e dare uno spazio a tutti infatti, Pordenone chiama Europa, ma non tutti.

di Marco Quartulli

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