03.04.2022 – 13.30 – Cucinare è un atto d’amore perché lo fai per gli altri (Carlo Cracco). Ebbene le parole dello chef non sono campate per aria ma hanno al contrario radici più profonde di quanto si possa immaginare. Il cibo e l’amore sono da sempre concetti chiave strettamente correlati, basti pensare che addirittura la mela dorata della discordia donata dal mortale Paride alla dea Afrodite gli fruttò la donna più bella del mondo in sposa. Anche la natura resta a favore di questa tesi mostrandoci un’infinità di esempi a testimonianza del fatto: gli scimpanzé, ad esempio, per il primo appuntamento si improvvisano predatori per consumare una cena a base di carne insieme alla loro nuova fiamma; c’è chi invece ai fornelli ci mette letteralmente “tutto se stesso”, si pensi alle mantidi religiose o alle vedove nere che non si fanno scrupoli a divorare il proprio partner per recuperare le energie necessarie alla deposizione delle uova; Quando si dice perdere la testa per amore. Pare insomma evidente che la miglior formula d’amore, senza dover ricorrere a incantesimi, filtri o pozioni, sia il buon cibo. Ma può un alimento nutrire anche il desiderio? Andiamo allora a sviscerare alcuni cibi considerati “afrodisiaci” nell’immaginario collettivo, in un viaggio tra mito e realtà.
Peperoncino: l’alimento della passione per eccellenza, rappresentativo per serate calde e “piccanti” per l’appunto. Deve le sue straordinarie proprietà vasodilatatrici e vaso rinforzanti alla capsaicina, un alcaloide che conferisce alla spezia la sua caratteristica piccantezza. Le altissime concentrazioni di vitamina E, inoltre, aiutano a regolare le funzioni enzimatiche così da favorire indirettamente la libido dell’individuo. Stasera ‘nduja?
Pesce, crostacei e frutti di mare: la prestigiosa cena di pesce è un evergreen del binomio cibo/amore. Pensate alle famigerate ostriche di Giacomo Casanova che non solo ne apprezzava le proprietà afrodisiache ma gradiva inserirle all’interno delle sue dinamiche avventure. Le acclamate proprietà afrodisiache dei prodotti di mare traggono in realtà origine dal mito di Afrodite che nacque dalla spuma marina ergendosi nuda dalle acque dopo che Urano fecondò il mare. Quanto si discosta il mito dalla realtà? Non ci sono certamente evidenze scientifiche per poter affermare che si tratti di un filtro d’amore, d’altro canto si può tuttavia dire che gli omega 3 e altri grassi essenziali contenuti nel pesce favoriscono la fluidificazione del sangue così da agevolare la performance oltre che aumentare la sensibilità dei tessuti. Lo zinco invece, reperibile in abbondanza dai frutti di mare, è da sempre correlato al corretto sviluppo e funzionamento degli organi genitali di ambedue i sessi.
Frutti di bosco: dolci, eleganti e variopinti, questi frutti richiamano a sé la bellezza e il gusto. Sono in grado di ornamentare e nobilitare ogni piatto, dalle carni ai dessert. Fragole, more, mirtilli e lamponi, i doni del bosco offrono una ricchissima fonte di polifenoli, flavonoidi e vitamine assortite tra la B, la C e la E. I mirtilli in particolare agiscono in difesa della salute delle vie urinarie aiutando e prevenire fastidiose irritazioni. Anche qui l’origine può risalire al mito, infatti le fragole erano il frutto per eccellenza associato alla dea Afrodite, grazie alla sua forma sinuosa ed il suo accattivante colore rosso acceso, per non parlare dello spettacolo colorato dei prati tappezzati a pois rossi durante la stagione degli amori. Definirli afrodisiaci potrà forse risultare eccessivo per qualcuno, ma indubbiamente offrono un valido contributo.
Cioccolato: alimento ormai immancabile nella dispensa, da sempre associato alle sue proprietà afrodisiache. Il perché risale alle prime invasioni coloniali degli europei verso le Americhe dove osservarono gli aztechi consumare cacao durante vari rituali. I chicchi di cacao, considerati il cibo degli dei, erano la moneta di scambio in uso dagli aztechi; solo le classi più agiate usavano consumarlo durante i rituali e le cerimonie. Gli europei osservando il consumo di cacao durante i matrimoni ne dedussero erroneamente un impiego afrodisiaco che poi divenne il primo stratagemma pubblicitario per rifilarlo a tonnellate nei mercati del vecchio mondo.
Nonostante manchino anche qui le evidenze scientifiche riguardo l’aumento della libido e delle prestazioni, non possiamo escludere le proprietà rinvigorenti del cioccolato grazie all’abbondanza di minerali in esso contenuti tra cui ferro, magnesio e manganese, oltre alla presenza della caffeina e la teobromina, due alcaloidi energizzanti che agiscono sul sistema nervoso, nel primo caso dando la carica e nel secondo caso stimolando la produzione di endorfine, gli ormoni della felicità.
Insomma essere felici non costa nulla, o per meglio dire: costa una tavoletta di cioccolata, meglio se fondente.
di Manuela Gallo