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Intimidazioni al dirigente sanitario, è bufera su Medianordest

14.10.2022 – 14.14 – Una “deliberata e continuata campagna denigratoria” attraverso Rete Veneta e Antenna 3 ai danni del direttore generale dell’Ulss 7 Pedemontana, Carlo Bramezza. Scatta il provvedimento di divieto d’esercizio di attività d’impresa per l’imprenditore Giovanni Jannacopulos del Gruppo Medianordest, al quale fanno capo le due emittenti: è stata la procura di Vicenza a dare esecuzione alla misura cautelare del divieto di esercitare l’attività d’impresa di editoria e che, in una nota, racconta come le indagini siano cominciate nel novembre 2021 a seguito della denuncia dello stesso Bramezza. La procura aggiunge che il procedimento penale è frutto di un’inchiesta che, attraverso intercettazionitelefoniche, ha fatto emergere “il continuo tentativo dello Jannacopulos di creare un dissenso intorno al Bramezza”. Stando a quanto comunicato dalla procura, Jannacopulos avrebbe fatto leva sulla “capacità intimidatoria di servizi televisivi”. 
Una situazione che però non avrebbe nulla a che vedere con le emittenti e che non coinvolgerebbe neppure la società. Lo afferma il figlio di Giovanni Jannacopulos e legale rappresentante Filippo che, sentito da Il Gazzettino, smentisce in toto il coinvolgimento del padre nell’attività di gestione e direzione.
Insomma, dopo il rifiuto delle richieste di Jannacopulos padre sarebbe partita la campagna per screditare il dirigente sanitario attraverso i servizi video trasmessi sui canali. Bramezza racconta di attacchi personali, ma anche di mortificazioni dell’intera Ulss. Il procedimento, a oggi, è in fase d’indagine preliminare.

La nota della Procura
In osservanza delle disposizioni del decreto legislativo 8 novembre 2021, n. 188 si rappresenta che il procedimento penale è in fase di indagine preliminare e che, per il principio della presunzione di innocenza, la colpevolezza della persona sottoposta ad indagine in relazione alla vicenda sarà definitivamente accertata solo ove intervenga sentenza irrevocabile di condanna.

I militari della Guardia di Finanza – Gruppo di Bassano del Grappa hanno dato esecuzione nei confronti di Jannacopulos Giovanni all’ordinanza applicativa della misura cautelare del divieto di esercitare I° attività di impresa di editoria attraverso le emittenti “Rete Veneta” ed “Antenna Tre”.
La misura è stata applicata, su richiesta di questa Procura, per il delitto di minaccia a pubblico ufficiale continuata (art. 336 c.p.) consistita nell’ avere lo Jannacopulos posto in essere ripetutamente condotte di minaccia nei confronti di Bramezza Carlo, Direttore generale dell’ULSS7- Pedemontana per indurlo a compiere atti contrari ai doveri di ufficio avviando, a fronte del rifiuto opposto dal Bramezza, una deliberata e continua campagna denigratoria diffusa attraverso le emittenti televisive “Rete Veneta” ed “Antenna Tre”, nelle quali I’ indagato svolgeva di fatto attività di direzione e gestione.

L’attività di indagine ha preso avvio nel mese di novembre 2021 sulla base della denuncia del Bramezza il quale aveva riferito ai militari del Gruppo di Bassano del Grappa – anche in successive audizioni – che lo Jannacopulos presentatosi quale titolare dell’associazione “Elios onlus” che aveva, nel tempo, effettuato cospicue donazioni all’Ospedale di Bassano del Grappa – gli aveva esplicitamente richiesto, con toni perentori ed insistenza, di orientare alcune scelte gestionali – tra l’altro la disposizione di spostamenti del personale medico dell’ospedale di Bassano del Grappa, la concessione ad alcuni dirigenti medici di maggiore autonomia funzionale dal primario, la concessione di un periodo di aspettativa per motivi di studio ad un medico cardiologo – formendo in cambio visibilità e “tranquillità nella gestione” dell’azienda sanitaria attraverso le proprie emittenti televisive. In una occasione lo Jannacopulos aveva anche riferito al segretario del Bramezza che, qualora le sue richieste ed aspettative non fossero state soddisfatte dal Direttore generale, “… avrebbe provveduto a fare iniziare gli attacchi…”.

Effettivamente, a fronte della resistenza opposta dal Bramezza alle pressioni esercitate dallo Jannacopulos, questi si adoperava per mettere in onda continui servizi giornalistici tesi a screditare I’ operato del Direttore generale nella gestione dell’azienda sanitaria, ma anche la persona e le qualità manageriali del Bramezza. La campagna mediatica, portata avanti con
pervicacia dallo Jannacopulos attraverso le emittenti televisive, si rivelava estremamente pressante e andava progressivamente acuendosi fino ad atteggiarsi come un attacco personale, mirato ad indurre gli amministratori regionali a provvedere alla sostituzione del Bramezza.

Le indagini dei militari della Guardia di Finanza, sviluppatesi anche attraverso la captazione delle conversazioni telefoniche dello Jannacopulos – numerosi i contatti intrattenuti dall’ indagato con esponenti del governo regionale, amministratori di enti pubblici e rappresentanti politici – hanno consentito di trovare conferma dell’ ostilità nei confronti di Bramezza e dell’ intento di ingerirsi e condizionare le scelte riguardanti la gestione dell’azienda sanitaria per fini esclusivamente personali e comunque estranei al corretto esercizio di critica proprio dell’ attività giornalistica.

È emerso dalle conversazioni intercettate il continuo tentativo dello Jannacopulos di creare un dissenso diffuso attorno al Bramezza ed al suo operato in virtù delle sue numerose conoscenze e della capacità intimidatoria di servizi televisivi – sui quali aveva pieni poteri decisori nonostante la assenza di incarichi formali nelle emittenti e nelle società controllanti – dal contenuto palesemente e deliberatamente denigratorio.

mb.r

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