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Veneto, occupazione scesa ai livelli prepandemici

22.12.2022 – 9.30 – Preoccupanti i dati del quadro occupazionale in Veneto, relativi al mese di novembre 2022. Da quanto emerge ne ‘La Bussola di Veneto Lavoro’  il saldo complessivo dei primi undici mesi del 2022 è di poco inferiore a quello del 2021: a fronte delle più 51.182 posizioni di lavoro dipendente del 2021, si contano più 42.400 nel 2022.
“Il nostro mercato del lavoro in Veneto sta tenendo in un contesto che indica alcuni segnali di rallentamento da inizio autunno. Il saldo negativo di 6.400 posti di lavoro tra assunzioni e cessazioni di novembre va confrontato con i dati del 2019, anno di boom, quando i posti persi erano stati 13.000. Questo significa che siamo ad un livello pre-pandemia con settori che continuano a tenere e la positiva conferma dell’aumento dei contratti a tempo indeterminato, più 4.300 il mese scorso” spiega l’assessore regionale al lavoro Elena Donazzan.

Positivo invece l’andamento su base annuale con 582.300 contratti stipulati da inizio anno, che superano del 15% quelli del 2021, con un rafforzamento significativo della domanda di lavoro sia per le donne (+19%), che per i giovani (+16%).
“Ci sono province che registrano dati davvero incoraggianti – continua Donazzan -. Sulle 42.400 posizioni lavorative conquistate nel corso di questi undici mesi molte sono concentrate nelle province a maggiore vocazione turistica, Verona (+ 11.500) e Venezia (+ 9.200 posti di lavoro) con un incremento della domanda di lavoro rispettivamente del più 11 per cento e più 30 per cento. Anche Padova cresce con più 9.000 posti di lavoro, così come Treviso e Vicenza, con oltre 6.000 posti di lavoro ciascuno. Va monitorato il territorio di Belluno dove il saldo è negativo di 2.700 posti di lavoro in meno, a fronte di un aumento della domanda di lavoro del 7 per cento. Infine, Rovigo mostra nel 2022 un saldo positivo per 2.800 posti di lavoro”.

Nell’anno si registra, proseguendo con un’analisi per settori, la crescita dei servizi (+ 20%) e dell’industria (+ 13 %), mentre in agricoltura il lavoro dipendente segna una flessione del 5%. In particolare, la domanda di lavoro è cresciuta del 32% nel commercio e nel turismo, anche se l’apporto di queste due comparti è lievemente diminuito negli ultimi mesi a causa delle oscillazioni stagionali. Il settore manifatturiero è segnato da una crescita costante e progressiva pari nell’anno al +13% e molto positivi sono anche i dati nel metalmeccanico (+16%).

Tutti i dati sull’andamento del mercato del lavoro veneto nel mese di novembre sono disponibili nella pubblicata nella sezione dedicata del sito di Veneto Lavoro.

[m.g]

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