30.01.2023 – 21.35 – “Il 2022 è stato un anno ancora caratterizzato nel primo semestre dalla pandemia. Come noto, per proteggere la popolazione dal virus e per poter disporre del personale nell’effettuare tamponi e vaccini contro il Covid, abbiamo dovuto limitare le attività programmabili. Nonostante questo posso però affermare che l’Azienda Sanitaria Ulss 4, con i suoi 2500 dipendenti, ha comunque svolto un grande lavoro su tutti i fronti”. A dirlo è il direttore generale dell’Ulss 4, Mauro Filippi, dopo aver analizzato i dati dell’attività svolta nel 2022.
Il fronte più “caldo” si conferma quello relativo alle strutture di emergenza-urgenza, ossia i pronto soccorso ospedalieri e i punti di primo intervento del litorale, dove sono stati 110.694 gli accessi, con un incremento di quasi 15 mila rispetto al 2021. A svolgere la maggiore attività è stato il pronto soccorso di San Donà (46.246 accessi) seguito da quello di Portogruaro (30.633) e di Jesolo (17.287); mentre sul litorale il PPI di Bibione ha raggiunto quota 6.251 accessi, seguito dal PPI di Cavallino Treporti (5.159) e a ruota quello di Caorle (5.118). Di questi oltre la metà sono “codici bianchi” che accedono impropriamente al pronto soccorso creando non pochi disagi nell’organizzazione delle attività.
Nei tre ospedali dell’Ulss 4 gli interventi chirurgici hanno raggiunto quota 15.556, in linea con l’attività del 2021; mentre i ricoveri ospedalieri sono leggermente diminuiti: 14.980 di cui 4.698 ordinari e il resto “brevi” (7.166 ambulatoriali, 1.661 diurni, 2.031 in day/week surgery). “Ricoveri brevi che si traducono in minore ospedalizzazione nel post intervento, andando incontro alle esigenze dei pazienti – osserva il DG Filippi – questo è stato possibile grazie all’implementazione di nuove tecnologie e competenze acquisite in questi anni, all’impiego di tecniche e procedure sempre più affinate”.
Le prestazioni specialistiche ambulatoriali nel 2022 sono state 2.378.178 di cui circa 2 milioni sono costituite dall’attività di laboratorio. I nuovi nati sono stati 737.
Sul fronte territoriale l’impegno è stato altrettanto importante, anche nel far fronte alla generalizzata carenza di medici di base, in collaborazione con i sindaci che hanno aiutato nel gestire le situazioni più complesse. L’attività di vaccinazione covid è proseguita incessantemente, ad oggi sono 560.344 le dosi somministrate a totale copertura dei pazienti anziani e fragili, di cui 111.782 l’anno scorso; inoltre in pochi mesi sono state somministrate 44.800 dosi di vaccino antinfluenzale.
Gli anziani fragili presi in carico dalle strutture diurne e residenziali del territorio sono stati 1.840 con 1.660 inserimenti in case di riposo; le persone gestite dalla Centrale Operativa Territoriale (COT), provenienti da territorio e ospedali che necessitano di supporto nel passaggio dall’ospedale alle strutture territoriali e viceversa, sono state 4.568 di cui 1.961 seguite dal personale dell’Assistenza Domiciliare Integrata (ADI) la quale ha assicurato oltre 150.000 prestazioni direttamente a casa dell’assistito (includendo le cure palliative domiciliari).
Non manca poi l’importante attività svolta dai servizi della salute mentale con oltre 2.600 utenti seguiti nelle varie strutture territoriali, a cui si aggiunge il Servizio per le Dipendenze con 1.300 utenti, servizi che hanno operato con grande professionalità nel far fronte anche a nuove forme di disagio emerse negli anni recenti; i servizi dell’area disabilità, delle strutture consultoriali e dell’età evolutiva, hanno seguito complessivamente oltre 2.000 utenti attraverso i servizi del territorio.
“Un doveroso ringraziamento a tutto il personale dell’Azienda Sanitaria che ha assicurato le tante e svariate attività agli assistiti, in un periodo tra l’altro complesso per la concomitante gestione della pandemia – conclude Filippi – . Un doveroso ringraziamento va inoltre alle amministrazioni comunali, sempre vicine ed attente alle tematiche che riguardano il territorio, alle tantissime associazioni del terzo settore e ai volontari in generale che sono un supporto straordinario per la sanità pubblica. Ora guardiamo al 2023 con una puntuale attenzione alla gestione dei pazienti fragili, alla revisione dei percorsi per l’accesso alle strutture di pronto soccorso in particolare dei codici bianchi, ed al progressivo incremento delle prestazioni specialistiche per far fronte alla tante richieste. Nei prossimi mesi verranno inoltre avviati investimenti sul fronte strutturale, sia in ambito ospedaliero che territoriale, arriveranno nuove apparecchiature elettromedicali e parallelamente prosegue senza sosta la ricerca di personale, indispensabile per poter erogare servizi di qualità alla popolazione”.
[c.s]