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Di disparità e sperequazione… Buona ‘festa’ della donna

08.03.2023 – 12.57 – Strada se n’è fatta e altrettanta è da farsi, e quando arriva la “festa” della donna concedersi una piccola riflessione è doveroso. Abbandoniamo le mimose, lasciamo perdere gli auguri: come siamo messi a gender gap? Partiamo dall’inizio; la Treccani ci spiega che il gender gap è il “divario tra generi; con particolare riferimento alle differenze tra i sessi e alla sperequazione sociale e professionale esistente tra uomini e donne […] Espressione ingl. composta dai s. gender (‘genere, sesso’) e gap (‘divario, scarto’)”. Facciamo un passo ulteriore, definiamo sperequazione: “Mancanza di un equo criterio distributivo, soprattutto in campo sociale, economico e finanziario”. Lo scorso anno il Veneto ha registrato un dato positivo: sono stati guadagnati 16.000 posti di lavoro a tempo indeterminato, con una crescita del 31 per cento rispetto all’anno precedente e del 10 per cento rispetto al 2019. Certamente un “segnale positivo da cui partire” ha commentato l’assessore regionale al lavoro, istruzione, formazione e delega alle pari opportunità Elena Donazzan. “Occupazione stabile per una donna significa possibilità di investire sul proprio futuro – ha aggiunto – Speriamo che questa tendenza prosegua”. Ma chi vive sperando… La stessa Donazzan rileva come sia necessario “migliorare la situazione per quanto riguarda la diseguaglianza salariale”. Per l’assessore si tratta di un momento da celebrare considerato anche il fatto che in Italia, da qualche tempo ormai, abbiamo “una premier donna”. “La vera partita oggi è quella della conciliazione dei tempi di vita e di lavoro” e Donazzan qui non ha torto. “L’impegno degli assessorati che mi competono, e della Regione del Veneto in generale proseguirà in questo senso per far sì che la conciliazione diventi realtà – conclude Donazzan -. Siamo fermamente convinti che offrendo occupazione di qualità e servizi all’altezza il numero delle famiglie con figli non potrà che crescere”.
Ma non c’è solo la famiglia. Sulla carriera si è espressa la stessa premier: “Non ti vedono arrivare”. Un vantaggio secondo Giorgia Meloni che in un’Ansa parla di come le donne vengano sottovalutate. E spesso (aggiunge chi scrive) svalutate. Donne vittime della polizia morale, donne vittime dell’insicurezza alimentare, donne vittime di violenza domestica e assistita, femminicidio, donne vittime di un retaggio patriarcale radicato e spesso – ma non troppo – inconsapevole. Ogni anno, in questo giorno, si tirano le somme di ciò che manca e di ciò per cui abbiamo lottato. Niente mimose, dunque, nessun augurio. Che di gentleman non abbiamo più bisogno.

mb.r

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