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Cambiamento climatico: 300 giorni di sole sulle spiagge della Venezia Orientale

20.04.2022 – 10.10 – Secondo uno studio della Fondazione Think Tank Nord Est, l’aumento delle temperature e la diminuzione delle precipitazioni, conseguenze del riscaldamento globale, potrebbero rappresentare un’opportunità per il settore turistico della costa veneta. Secondo i dati raccolti da Arpav, il numero dei giorni soleggiati è in netta crescita negli ultimi anni, con una media di 288 giorni all’anno tra il 2017 e il 2022.
La Fondazione Think Tank Nord Est sostiene che questa tendenza rappresenta un’occasione per promuovere una stagione turistica più lunga, che vada da marzo ad ottobre, anziché limitarsi ai mesi estivi. Rispetto ad altri comparti economici, infatti, il settore turistico è particolarmente influenzato dalle condizioni climatiche, e l’aumento delle temperature e delle giornate soleggiate potrebbe attrarre turisti anche nei mesi di primavera e autunno.
La costa veneta, in particolare, può contare oggi su 300 giorni di sole all’anno, una cifra simile a quella di altre località turistiche italiane e straniere situate più a sud. Secondo la Fondazione Think Tank Nord Est, la promozione di una stagione turistica più lunga potrebbe quindi essere una strategia vincente per il settore turistico della costa veneta.

Dunque la stagionalità turistica della costa veneta non si limita più ai mesi di maggio a settembre, grazie alle opportunità offerte dalle condizioni meteorologiche degli ultimi anni. In particolare, la diminuzione dei millimetri di pioggia registrati a marzo e ottobre, associata alla riduzione dei giorni piovosi, offre la possibilità di estendere la stagione turistica da marzo a ottobre, per un totale di otto mesi. Inoltre, l’anticipazione dell’apertura delle strutture turistiche ad aprile può essere presa in considerazione, soprattutto in occasione delle festività come Pasqua e il 25 aprile.

Per Antonio Ferrarelli, presidente della Fondazione Think Tank Nord Est e del Distretto Turistico Venezia Orientale, l’obiettivo per il litorale deve essere l’apertura delle strutture per almeno 8 mesi, anche al fine di poter offrire contratti più lunghi e competitivi al personale. La proposta delle spiagge deve arricchirsi sempre più di iniziative legate a sport, congressualità, enogastronomia, musica e cultura.”

[g.m]

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