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giovedì , 2 Maggio 2024

Misuratore ESG per le micro imprese: la CGIA si batte per la sostenibilità ambientale

15.05.2023 – 13.00 – Già reso obbligatorio dall’Unione Europea per le società quotate in borsa e per le grandi imprese, dimostrare il grado di sostenibilità ambientale, sociale e di governance (ESG), sta diventando fondamentale anche per le micro e piccole realtà imprenditoriali, che abbiano intenzione di ottenere il credito da una banca, stipulare una polizza assicurativa, partecipare a un bando pubblico o lavorare come subfornitore per un grande committente.
Nel corso dei prossimi anni ad essere premiata sarà pertanto la vocazione alla sostenibilità ambientale attestata dagli impatti ESG, da cui dati le banche, gli investitori e gli istituti di credito si muoveranno per garantire maggiori finanziamenti e tassi più convenienti alle imprese.

Quello della sostenibilità, come spiega il Presidente della CGIA Roberto Bottan  è “un tema che ormai è diventato di grande attualità e sempre più presente anche nella gestione aziendale delle nostre piccolissime realtà, ma estremamente difficile da misurare”. La CGIA, insieme IMQ eAmbiente srl di Porto Marghera, in vista dell’adempimento dell’UE che verrà esteso anche alle micro imprese, si sta impegnando per elaborare uno strumento ad hoc per attestare la sostenibilità dei piccoli produttori, che secondo le previsioni sarà disponibile il prossimo autunno. Questo strumento di certificazione standardizzato consentirà alle piccole imprese (una volta superato il questionario) di presentarsi, ad esempio, allo sportello di una banca con tutte le carte in regola per ottenere un prestito a tasso molto agevolato.

TEST PER L’ATTESTAZIONE ESG:
Cosa dovranno fare, quindi, le piccole imprese per ottenere questa agevolazioni? Il questionario che la CGIA sta mettendo a punto è composto da poco meno di un centinaio di domande (aperte e chiuse) che spaziano dal business, alle certificazioni ambientali, dalla gestione del personale, ai rapporti con il territorio, dai fornitori sino all’innovazione tecnologica. A ciascuna risposta corrisponde un punteggio che, al termine del test, dà luogo ad un risultato finale che fotografa il grado di sostenibilità. Il test è suddiviso in due capitoli: uno di carattere generale, che interessa tutte le micro attività e un altro declinato per settore. Una volta che le aziende-pilota testate avranno ottenuto il proprio punteggio ESG, si stabiliranno gli eventuali percorsi che l’impresa dovrà seguire per migliorarle; in particolar modo se l’ESG dovesse risultare insufficiente, verrà stabilito un percorso  di miglioramento che in un tempo ragionevolmente breve permetterà all’impresa di superare la soglia minima di sostenibilità.

[m.g]

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