26.05.2023 – 14.58 – La regione del Veneto continua a registrare una crescita occupazionale significativa nel corso del 2023. Nel mese di aprile, il saldo tra assunzioni e cessazioni dei rapporti di lavoro a tempo indeterminato, a tempo determinato e di apprendistato ha superato le 15.000 nuove posizioni lavorative, portando a un bilancio complessivo di +43.900 posti di lavoro dall’inizio dell’anno. Sono questi i dati rilasciati da Veneto Lavoro.
Questo risultato positivo è stato determinato non solo dalle dinamiche stagionali legate alle festività pasquali e all’avvicinarsi della stagione estiva, ma anche dal lavoro a tempo determinato. Tra gennaio e aprile, sono state create ben 24.500 posizioni di lavoro a tempo determinato in più (+11.400 solo nel mese di aprile), con un aumento delle assunzioni del +6% rispetto all’anno precedente. Le stabilizzazioni contrattuali e la diminuzione delle cessazioni hanno contribuito a un saldo positivo anche per i contratti a tempo indeterminato (+18.900), mentre l’apprendistato ha mostrato un saldo di 500 posizioni lavorative in più, concentrato principalmente nell’ultimo mese. Tuttavia, i dati parziali sul lavoro somministrato (gennaio-marzo) evidenziano una netta flessione dei saldi per questa particolare tipologia contrattuale, con un calo delle assunzioni del -11% rispetto al 2022.
La domanda di lavoro nel complesso si mantiene su livelli superiori rispetto agli ultimi quattro anni, sia nel mese di aprile che nel quadrimestre. Nel solo mese di aprile, sono state effettuate complessivamente 59.700 assunzioni, con una crescita del 5% rispetto all’anno precedente, mentre dall’inizio dell’anno il totale delle assunzioni ha raggiunto quota 220.400. Le trasformazioni dei contratti a tempo indeterminato continuano a crescere (+14% nei primi quattro mesi dell’anno), con una forte richiesta di lavoratori over 55 (+11% rispetto al 2022) e di lavoratori stranieri (+11%). Aumenta anche la quota delle assunzioni con contratto part-time (+9%), che coinvolge sempre più uomini.
Nel corso dei primi quattro mesi dell’anno, le cessazioni dei rapporti di lavoro sono state 176.500, di cui 44.600 nel mese di aprile. In particolare, si registra un aumento delle cessazioni per fine termine (+8%), che rappresentano quasi la metà delle uscite totali, mentre le dimissioni, che solitamente costituiscono un terzo del totale, mostrano una leggera riduzione rispetto ai numeri eccezionalmente alti registrati nel 2022.
I nuovi posti di lavoro si concentrano principalmente nelle province di Venezia (+18.700 posizioni lavorative, di cui 9.300 solo nel mese di aprile) e Verona (+15.400 posti nel 2023 e +6.400 nell’ultimo mese). Le altre province registrano saldi più contenuti, con +4.800 posti di lavoro a Padova, +3.000 a Treviso, +2.800 a Vicenza e +2.300 a Rovigo nel quadrimestre. L’unica eccezione è rappresentata da Belluno, che ha registrato un saldo negativo di -3.000 posti di lavoro nel quadrimestre e -2.100 nel mese di aprile. La domanda di lavoro è positiva a Venezia (+18%) e Verona (+7%), mentre si registra una leggera flessione nelle altre province (intorno al -3%).
Il settore dei servizi guida le assunzioni, con una crescita del +9% rispetto all’anno precedente, che già aveva registrato volumi particolarmente elevati. In particolare, il commercio e il turismo rappresentano i motori principali di questa crescita, con un aumento del +16%. Anche l’agricoltura continua a riprendersi, con un aumento del 3% delle assunzioni, mentre l’industria soffre il contraccolpo in alcuni settori, come l’industria conciaria (-25% dopo un aumento del +55% l’anno scorso), la produzione di macchine elettriche (-21% rispetto a un aumento del +57% nel 2022), l’industria chimico-plastica (-19% rispetto a un +35%) e il settore del legno e del mobile (-17% oggi, +50% un anno fa). Il settore delle costruzioni mostra una situazione di stabilità, mentre le utilities evidenziano una modesta crescita (+5%). Nel complesso, il settore manifatturiero presenta una flessione del 5%.
Nel 2023, i nuovi ingressi nello stato di disoccupazione sono stati 38.300, di cui 34.800 provenienti da persone che hanno concluso un rapporto di lavoro e 3.500 inoccupati, principalmente giovani alla ricerca del loro primo impiego nella regione. Complessivamente, si osserva un lieve aumento delle iscrizioni (+2%) rispetto allo stesso periodo del 2022. Le Dichiarazioni di immediata disponibilità (DID) rilasciate dai disoccupati di cittadinanza straniera sono aumentate del +4%.
Questi dati evidenziano una tendenza positiva per il mercato del lavoro nel Veneto, con una crescita occupazionale significativa e un aumento delle opportunità di lavoro, soprattutto nel settore dei servizi. Tuttavia, è importante monitorare costantemente l’evoluzione della situazione e adottare politiche adeguate per sostenere questa crescita e garantire una maggiore inclusione nel mercato del lavoro.
[g.m]