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Liste d’attesa in Veneto: solo il 31% riesce a prenotare prestazioni sanitarie

05.07.2023 – 09:35 – Un recente sondaggio condotto da Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil pensionati – puntualmente analizzato da Endrius Salvalaggio su Quotidianosanità.it ha rivelato dati preoccupanti riguardo alle liste d’attesa per le prestazioni sanitarie in Veneto. Secondo i risultati del sondaggio, solo il 31% dei cittadini che hanno chiamato il Cup per prenotare una visita è riuscito a farlo, mentre il restante 69% si è trovato senza un appuntamento immediato. Ancora più inquietante è il fatto che solo il 60% di coloro che sono riusciti a prenotare ha riscontrato un rispetto dei tempi indicati dalla ricetta. Questi dati evidenziano una situazione problematica, in cui una parte significativa dei cittadini veneti è costretta a lottare quotidianamente con un sistema che è rallentato dalla pandemia e incapace di riprendersi, nonostante gli annunci delle autorità regionali.

Il sondaggio, aperto dal 24 marzo al 2 maggio, ha coinvolto 3.296 persone, di cui il 52% uomini e il 48% donne, con la maggioranza (circa il 68%) con un’età superiore ai 65 anni. Le risposte hanno evidenziato che il 70% di coloro che hanno contattato il proprio Cup per prenotare una prestazione sanitaria nei sei mesi precedenti non è riuscito a fissare un appuntamento immediato. La maggior parte di coloro che non hanno ottenuto una prenotazione immediata è stata messa in lista d’attesa, ma solo il 43% ha ricevuto una chiamata, mentre il restante 57% ancora attende, ha rinunciato o ha cercato altre soluzioni, ad esempio prenotando in strutture private a pagamento.

Il sondaggio ha inoltre rivelato che solo il 18% degli utenti che hanno riscontrato problemi nella prenotazione ha presentato un reclamo, probabilmente pensando che non sarebbe servito a molto. Questo suggerisce la necessità di un maggiore impegno da parte delle autorità regionali nel risolvere questa situazione critica.

Le segretarie di Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil pensionati, Elena Di Gregorio, Tina Cupani e Debora Rocco, hanno commentato che i risultati del sondaggio confermano che una fetta significativa dei cittadini veneti si trova a lottare quotidianamente con un sistema sanitario rallentato dalla pandemia, incapace di riprendersi nonostante gli annunci delle autorità regionali. Molte persone sono costrette a cercare alternative, con il 41% che ha optato per prestazioni a pagamento in strutture pubbliche o private. È preoccupante il fatto che una parte rilevante delle persone che non riescono a prenotare potrebbe aver rinunciato alla prestazione sanitaria.

[g.m]

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