07.08.2023 – 09.16 – La mobilità aziendale comprende le modalità di trasporto per i dipendenti come ad esempio auto, bici, treni e mezzi pubblici e ha un impatto rilevante sulle aziende e sulla soddisfazione dei dipendenti. A che punto è la mobilità aziendale in Europa? Una domanda che si è posta la Smart Mobility Institute di Fleet Europe che, in collaborazione con Deloitte e Willis Towers, ha stilato una Mobility Maturity Map per scattare una fotografia della situazione nel Vecchio Continente. Sono state prese in considerazione 13 nazioni europee ed è emerso che il paese più maturo in termini di mobilità aziendale è il Belgio, grazie agli incentivi statali per le aziende, seguito da Olanda, Francia e Danimarca. Tra le nuove sfide che devono affrontare le aziende c’è la maggiore urbanizzazione delle città. Come dimostrato da Demographia nel 2022 il 57% della popolazione mondiale viveva in aree urbanizzate, di cui il 52% in città con oltre 500.000 abitanti. Le città sono quindi sempre più congestionate e risulta complicato muoversi nelle strade trafficate e trovare parcheggio.
Proprio per questo motivo bisogna considerare anche le nuove esigenze dei dipendenti, che desiderano una mobilità più green e flessibile per recarsi al lavoro. Sempre meno dipendenti utilizzano quindi veicoli privati e preferiscono soluzioni alternative, come la condivisione del mezzo con altri colleghi, l’auto aziendale o i mezzi pubblici. Le stesse aziende devono quindi adeguarsi per proporre ai loro collaboratori soluzioni alternative come l’auto aziendale, ma anche servizi più flessibili e budget di mobilità. Secondo Willis Tower Watson il 64% delle aziende intervistate hanno dichiarato di essere pronte a rivedere le loro politiche in termini di mobilità aziendale. Tra i paesi che guidano questo cambiamento al primo posto c’è il Regno Unito (il 14% delle aziende ha eliminato l’auto aziendale con bonus che ogni dipendente può spendere come vuole), l’Olanda (il 10% delle aziende ha introdotto nuovi budget di mobilità) e il Portogallo (l’80% delle aziende intende utilizzare una flotta di vetture ecosostenibili).
Che mobilità aziendale fa invece in Italia? Secondo i dati pubblicati da Arval Mobility Observatory il Belpaese è ancora indietro rispetto agli altri paesi europei e infatti il 62% dei dipendenti non è felice dei servizi di mobilità aziendale a loro disposizione. Il 77% dei collaboratori continua ad utilizzare l’auto per recarsi al lavoro, mentre il 57% la usa per le trasferte. Parcheggio privato, auto aziendale, copertura parziale delle spese di carburante e copertura parziale delle spese dell’abbonamento al trasporto pubblico locale sarebbero le soluzioni preferite dai dipendenti. Tuttavia l’Italia sta cercando di recuperare il terreno perduto e infatti diverse aziende stanno implementando le politiche di mobilità aziendale nei loro piani di welfare. Le auto aziendali, i buoni carburanti e gli abbonamenti ai mezzi di trasporto sono alcune tra le soluzioni più gettonate, che migliorano la soddisfazione dei dipendenti e ne aumentano la produttività. Con queste iniziative le aziende conseguono altri importanti vantaggi, come una maggiore fidelizzazione dei dipendenti, una migliore talent attraction e un impatto ambientale ridotto che contribuisce a migliorare anche l’immagine aziendale.
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