10.10.2023 – 09.50 – La tragedia che ha scosso la città di Mestre la sera di martedì 3 ottobre, e la cui notizia ha raggiunto e superato i confini della nostra nazione, continua a essere al centro dell’interesse pubblico. Gli aggiornamenti su questo incidente definito “inspiegabile”, che ha coinvolto un autobus precipitato da dieci metri dal cavalcavia della Vempa, sono continui e le persone attendono ogni giorno con il fiato sospeso nuove informazioni riguardanti i sopravvissuti di questa terribile tragedia.
Il lavoro dell’autista non è mai uno facile, lunghe tratte e ore di lavoro, tanta stanchezza e ben pochi riconoscimenti. Non a caso, proprio la giornata di ieri, lunedì 9 ottobre, le città sono state paralizzate dallo sciopero di autobus, tram, metropolitane e taxi. Una protesta degli autoferrotranvieri dell’Usb che è durata ben 24 ore e che ha portato sotto la luce dei riflettori denunce e rivendicazioni in materia di sicurezza sul lavoro e aumenti retributivi, per chiedere che la mansione dell’autista non venga più data per scontata, che sia valorizzata e che le persone che ogni giorno la svolgono possano acquisire il rispetto e la stima di cui dovrebbero godere.
La Regione del Veneto ha pubblicato gli aggiornamenti sulle condizioni dei feriti ricoverati presso le strutture sanitarie del Veneto, informando che la situazione dei quattordici pazienti risulta invariata rispetto a quanto già comunicato precedentemente.
Tuttavia, le novità riguardano il trasferimento di alcuni feriti, valutato dai sanitari al fine di garantire un avvicinamento delle vittime ai propri familiari, dando loro la possibilità di godere almeno di questo piccolo conforto, nello sconvolgente turbinio degli eventi.
Ieri, 9 ottobre, due pazienti ricoverati presso l’ospedale di Treviso sono stati trasferiti presso la struttura di Padova. Si tratta della giovane mamma ucraina, di 33 anni, coinvolta nell’incidente insieme a sua figlia di 4 anni. È infatti per questo motivo che la donna è stata trasferita in mattinata nel nosocomio patavino, per essere portata più vicina alla sua bambina, purtroppo in condizioni critiche, ma definite ‘stabili’. Oltre alla madre di origini ucraine, è stato trasferito anche un paziente spagnolo di 50 anni, che ha raggiunto l’ospedale di Padova ieri nel pomeriggio. Il suo spostamento è stato sempre per ricongiungerlo a familiari, ovvero alla moglie di 52 anni, in condizioni critiche, ma anche in questo caso definite ‘stabili’.
A questi trasferimenti si aggiungerà quello dei due fratellini tedeschi, rispettivamente di 4 e 13 anni, il cui decorso risulta regolare. I due sono attualmente ricoverati presso l’ospedale di Treviso, ma verranno trasferiti nei prossimi giorni all’ospedale di Lipsia, loro città di provenienza, in modo da poter essere avvicinati ai familiari. Sempre presso l’ospedale di Treviso si trova anche il padre di 33 anni, le cui condizioni sono in miglioramento, ma che dovrà sostenere un intervento di stabilizzazione.
La struttura ospedaliera di Treviso ha, dunque, in cura tre pazienti di origine tedesca, appartenenti al medesimo nucleo familiare: due minori (la sorellina di 4 anni e il fratello di 13 anni) e un adulto di 33 anni. L’ospedale di Padova ha invece in cura un totale di cinque feriti: tre di nazionalità ucraina (una donna di 29 anni, la bambina di 4 anni e sua madre di 33 anni) e due di nazionalità spagnola, marito e moglie, rispettivamente di 50 e 52 anni.
[o.m]