07.11.2023 – 16:45 – “L’istruzione è un diritto che deve essere garantito a tutti. Vogliamo spazi sicuri e adeguati in cui studiare. Vogliamo una scuola che tuteli il nostro benessere psicologico”. Così, con queste frasi lapidarie, gli studenti italiani, scenderanno nelle piazze del paese, il 17 novembre. Come reagiranno le scuole del Veneto? Uno sciopero nazionale di tutto il personale di scuola, università, ricerca, AFAM, formazione professionale e scuola non statale. L’istruzione è la chiave per il futuro, ma in Italia, il sistema educativo sta attraversando una crisi che, ormai da troppo tempo, mette a dura prova studenti e docenti. Lo sciopero, previsto per il prossimo 17 novembre è organizzato da FLC CGIL, insieme alle Confederazioni di Cgil e Uil. La scuola italiana è al centro di una crescente pressione psicologica e ansia tra gli studenti che affrontano l’istruzione con una pressione costante per eccellere nelle prove. Un disagio che si riversa poi anche nelle loro vite private. Il sistema educativo italiano deve affrontare questi problemi in modo efficace, fornendo supporto sia agli studenti che alle loro famiglie. Allo stesso modo però anche i docenti si trovano in una situazione difficile. Molti insegnanti lavorano senza contratti stabili, guadagnando stipendi bassi e senza una chiara certezza sul loro futuro lavorativo. Questa precarietà mette a rischio la solidità dell’intero sistema educativo. Insegnanti ben preparati e motivati sono fondamentali per un sistema di istruzione di successo, ma la loro situazione lavorativa instabile mina questo obiettivo. Oltre al fatto che i bassi salari rendono la professione dell’insegnante poco attraente e non riconoscono adeguatamente il ruolo cruciale che svolgono nella formazione delle generazioni future. I docenti meritano un salario equo che rifletta il valore del loro lavoro e li motivi a dedicarsi completamente all’educazione. Come si legge dal sito di FLC CGIL (federazione lavoratori della conoscenza), i punti fondamentali dello sciopero verteranno su:
- Salario e contratti
- Cancellazione del precariato
- Investimenti e stop alle privatizzazioni nei settori della conoscenza
- Blocco immediato di progetti di autonomia indifferenziata
[c.v.]