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Situazione occupazionale: chiusura in positivo per il Veneto Orientale

07.03.2024 – 10.10 – L’elaborazione di Confartigianato-Imprese Veneto Orientale mostra una chiusura del terzo trimestre del 2023 in positivo, con una situazione occupazionale nel Veneto Orientale che registra saldi postivi nell’ambito delle assunzioni. Nonostante l’andamento dell’attività economica, che è in notevole rallentamento con una variazione del PIL negativa del -0,4% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, nel nostro Paese il mercato del lavoro ha continuato a mostrare condizioni favorevoli con livelli occupazionali contraddistinti da una crescita, anche se differenziata tra i settori produttivi, con oltre 5,5 milioni di assunzioni programmate. Gli andamenti osservati hanno portato il tasso di occupazione al 61,6%, mentre è risultata in calo, anche per via della contrazione delle forze di lavoro, la disoccupazione, registrata al 7,6%. Il panorama nazionale rimane tuttavia segnato da problemi di reperimento di manodopera, con un livello elevato del tasso di posti vacanti. In questo senso incidono in particolare gli effetti delle dinamiche demografiche che caratterizzano l’Italia, destinate a rafforzarsi nei prossimi anni, le quali stanno determinando una veloce contrazione, oltre che l’invecchiamento, delle forze di lavoro.

Restringendo il quadro sulla situazione presente nel Veneto Orientale, il dato che rappresenta con maggiore trasparenza lo stato dell’occupazione locale è il saldo tra assunzioni e licenziamenti. Nel Portogruarese, nei primi nove mesi del 2023, si registra un segno positivo di 5.040 unità, in leggero aumento rispetto al 2022 (il dato tiene conto delle variazioni stagionali di Bibione e Caorle). Secondo stime attendibili, l’anno potrebbe chiudersi con un incremento della forza lavoro di circa mille unità, superando percentualmente i dati nazionali e regionali sul tasso di occupazione complessiva.
Per il Basso Piave si conta su due dati distinti, forniti dai Centri per l’Impiego di Jesolo e di San Donà di Piave, facilitando così la distinzione di andamento tra entroterra e litorale, che indubbiamente risente del turismo: Jesolo, infatti, segna un incremento superiore a 8.060 unità, mentre il Sandonatese si ferma a + 995 lavoratori (in ambedue il dato è ampiamente positivo e rispetta il già importante incremento del 2022).

Il settore secondario (industria e artigianato), complessivamente, incrementa l’occupazione di oltre 450 unità. Le costruzioni, comparto trainante della nostra area, registra una crescita di circa 220 posizioni, nonostante la scarsa offerta di manodopera costringa le imprese a numerose posizioni scoperte.
A proposito dei dati finora esposti, il presidente di Confartigianato-Imprese Veneto Orientale, Luca Geronazzo ha aggiunto: “Da sottolineare, inoltre, che si registra un deciso incremento dei contratti a tempo indeterminato (sfiorano le 1.300 unità complessive) e che circa il 30% dell’aumento di occupazione è dovuto all’impiego di cittadini stranieri (nel Portogruarese 1.690 su un complessivo di 5.040) che, nei settori edilizia ed autotrasporti, supera quello nazionale”.
Infine, esaminando i soli dati interni di Confartigianato-Imprese Veneto Orientale, al 31 dicembre 2023 si rileva ancora un incremento della forza lavoro di quasi il 2,60%: in positivo tutti i settori, soprattutto il comparto casa, ma anche l’area metalmeccanica, che difende i risultati raggiunti negli ultimi anni, e il settore dei servizi alla persona che, dopo gli anni colpiti dal Covid, riprende una certa vitalità. L’autotrasporto, invece, rimane fondamentalmente stazionario.
[c.s][o.m]

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