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domenica , 29 Dicembre 2024

Le Forme dell’Abitare: la prima Biennale di Fotografia a Portogruaro

28.12.2024 09:00 Si è aperta ufficialmente la mostra dei vincitori della prima edizione del concorso fotografico “Le Forme dell’Abitare”, evento cardine della 1ª Biennale di Fotografia di Portogruaro, organizzata dall’Associazione Culturale RO.SA.M. L’inaugurazione, tenutasi venerdì 13 dicembre alle ore 17.00 presso i suggestivi spazi dei Molini, segna il culmine di un percorso biennale dedicato alla fotografia contemporanea. Il concorso, nato per celebrare il tema dell’abitare in un mondo in continua trasformazione, ha visto partecipare fotografi da tutto il mondo, riscuotendo grande successo sia presso la critica d’arte che il pubblico. La giuria – composta da Boris Brollo, Florio Favero, Pierpaola Mayer, Costanza Salini e Roberta Semeraro – ha assegnato il premio ex aequo a due talentuose fotografe: l’italiana Tania Palazzi e l’ucraina Anya Tsaruk, mentre il premio dei visitatori è andato al buranello Alessandro Tagliapietra.

Alessandro Tagliapietra ha conquistato il pubblico con una serie di scatti che catturano l’essenza della vita quotidiana a Burano. Le sue fotografie, impregnate di autenticità, ritraggono donne nel calore domestico, immerse nelle tradizioni e nel lavoro artigianale dell’isola. “Le volevo ritrarre nella loro spontaneità,” afferma Tagliapietra, e questa semplicità ha creato una connessione immediata con i visitatori. Come sottolinea Roberta Semeraro, “La poesia dei suoi colori e la sincerità dei suoi soggetti invitano alla contemplazione e rendono unica la sua arte.”

Tania Palazzi ha incantato la giuria con “Darya”, un progetto visionario che racconta il viaggio di una bambina e sua madre attraverso paesaggi simbolici di speranza e dolore. Palazzi utilizza diorami da lei stessa creati per mettere in scena una narrazione onirica e senza tempo. “La fotografia diventa contenuto e contenitore,” spiega Semeraro. Le sue immagini, delicate ma potenti, evocano il dramma dei migranti, sospesi tra la perdita e il coraggio di ricominciare.

Anya Tsaruk, invece, ha presentato “Motherland”, un racconto intimo e drammatico del rapporto madre-figlia in un contesto di guerra. Le sue fotografie, imponenti e piene di pathos, sono accompagnate da un’installazione sonora con le ninna nanne ucraine, che aggiungono una dimensione emozionale al progetto. “La luce scolpisce le figure di Tsaruk, rendendole indelebili nello sguardo dell’osservatore,” commenta Semeraro, evidenziando la forza monumentale della sua opera.

La mostra resterà aperta fino all’Epifania nei seguenti orari:

  • Giovedì: 10.00 – 13.00
  • Sabato e Domenica: 10.00 – 13.00, 15.00 – 18.00

Per informazioni e prenotazioni:

Un’occasione imperdibile per immergersi nell’arte fotografica e riflettere sulle molteplici declinazioni del concetto di abitare nel mondo contemporaneo.

[s.b.]

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