23.05.2025 – 11:56 – Una manifestazione autorizzata si è trasformata in un episodio di violenza urbana questa settimana nel cuore di Venezia, dove circa 200 attivisti appartenenti alla “Rete contro il Ddl Sicurezza” hanno preso parte a un presidio in Campo Sant’Angelo, in concomitanza con il Festival delle Regioni. Secondo quanto riportato dalle autorità, la situazione è degenerata quando alcuni manifestanti hanno cercato di forzare il cordone di sicurezza in Calle dei Frati, diretto verso la Prefettura, incontrando l’opposizione delle squadre del Secondo Reparto Mobile di Padova. Gli scontri hanno portato a momenti di alta tensione. Alcuni partecipanti, riferiscono fonti di polizia, erano armati di bastoni e altri oggetti atti a offendere. Gli agenti sono stati oggetto di insulti, minacce e aggressioni fisiche. Non risultano feriti gravi, ma il bilancio definitivo è ancora in fase di valutazione.
“La violenza subita dai colleghi è l’ennesima conferma che certi soggetti non cercano il confronto democratico, ma lo scontro fisico con le istituzioni”, ha dichiarato Valter Mazzetti, segretario generale del sindacato Fsp Polizia di Stato. “Sappiamo bene che molti di coloro che criticano il Decreto Sicurezza definendolo ‘liberticida’ sono proprio quelli che intendono dolosamente il diritto di manifestare come libertà di fare violenza, aggredire le forze di polizia, distruggere e devastare. Esattamente come quelli che pochi giorni fa, a Venezia, hanno infierito contro i colleghi del Secondo Reparto Mobile di Padova impiegati nei servizi di ordine pubblico in occasione del Festival delle Regioni, aggredendoli in ogni modo, anche a bastonate, per affermare quanto siano ‘liberi’, appunto, di attentare all’incolumità di chi svolge il proprio lavoro per lo Stato e la comunità”.
Il tentativo di forzare l’accesso verso la sede istituzionale, a detta delle forze dell’ordine, è stato respinto con fermezza ma senza uso sproporzionato della forza. Mazzetti ha sottolineato il comportamento dei poliziotti, che, a suo avviso, hanno agito “con la massima professionalità, sangue freddo e rispetto delle regole, subendo insulti, pressioni e atti di violenza fisica”.
Il sindacato ha ribadito la richiesta di una piena applicazione del cosiddetto Decreto Sicurezza, normativa attualmente oggetto di forti contestazioni da parte di ampi settori della società civile. “Torniamo a chiedere con forza che le violenze contro il personale in divisa vengano punite con tempestività e fermezza; che chi opera in scenari di ordine pubblico possa contare sulla tutela legale e, inoltre, che si istituisca un fondo con il quale lo Stato possa risarcire gli agenti coinvolti in episodi violenti durante il servizio che subiscano danni ingiusti”.
Al momento non risultano arresti, ma le indagini sono in corso per identificare gli autori materiali delle aggressioni.
[c.v.]