08.12.2025 – 12:00 – Mancano ormai poche settimane all’avvio dei Giochi Olimpici Invernali di Milano-Cortina 2026, un evento che riporta sotto i riflettori internazionali il più importante appuntamento sportivo del mondo e che, per l’Italia, rappresenta un ritorno alle grandi Olimpiadi invernali a settant’anni dall’edizione del 1956. Cortina, che allora seppe raccontare al pianeta un Paese in rinascita, si prepara ora a interpretare nuovamente il ruolo di capitale delle Dolomiti e vetrina globale di un territorio che unisce storia, natura e sport. In questo clima di attesa crescente, la partenza della fiaccola olimpica dal Quirinale ha assunto un significato particolarmente simbolico, aprendo ufficialmente il viaggio che accompagnerà il Paese fino alla cerimonia inaugurale.
“Con la partenza della fiaccola olimpica dal Quirinale prende avvio il viaggio che ci conduce al momento più atteso: l’apertura dei Giochi. L’accensione del braciere di Milano-Cortina 2026 è un gesto che va oltre la ritualità, l’inizio di un percorso che attraversa l’Italia e coinvolge l’intero Paese” dichiara il presidente uscente della Regione del Veneto Luca Zaia.
Nel commentare l’intervento del presidente della Repubblica, Zaia sottolinea la capacità di Sergio Mattarella di cogliere la profondità del momento: “Il discorso del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ancora una volta, ha saputo restituire l’essenza profonda di questo appuntamento, una tappa che segna la storia del nostro Paese. Ha parlato al cuore della nazione, ricordando la responsabilità che l’Italia assume davanti al mondo”. Il governatore si sofferma quindi sul passaggio che considera centrale: “Il Presidente ha ribadito con grande forza il ruolo dello sport come strumento di pace. L’Olimpiade nasce per fermare i conflitti, sospendere le barbarie, aprire spazi di dialogo. Il suo auspicio è chiarissimo: tra due mesi avremo le Olimpiadi e ci auguriamo che non siano un semplice armistizio temporaneo, come nell’antica Grecia, ma un momento capace di accompagnare verso un mondo più stabile, con i conflitti recenti risolti e un futuro più sicuro”.
Zaia richiama poi il valore simbolico delle montagne che ospiteranno gran parte delle competizioni, ricordando come il territorio racconti una storia di trasformazione: “Le Dolomiti saranno ancora protagoniste. Queste cime meravigliose, oggi Patrimonio dell’Umanità, sono state nel Novecento uno dei teatri più duri della Grande Guerra e poi del secondo conflitto mondiale: luoghi che hanno conosciuto sofferenza e distruzione. Eppure, già nel 1956, quando Cortina ospitò la sua prima Olimpiade, quelle stesse montagne offrirono al mondo un messaggio diverso: pace, incontro, ricostruzione. Oggi le Dolomiti rappresentano più che mai ciò di cui l’Europa ha assoluto bisogno: un memoriale vivo di pace, cooperazione e convivenza. Un’eredità da custodire e rilanciare”.
Nel suo intervento il presidente del Veneto allarga poi lo sguardo alla dimensione internazionale dei Giochi, che proietteranno ancora una volta il Paese sulla scena globale: “Dal bianco e nero del 1956 al digitale di oggi, Cortina continua a parlare al mondo. Oltre tre miliardi di persone guarderanno le nostre vallate, le nostre cime e l’Arena di Verona, altro simbolo dell’Italia nel mondo. I Giochi restano una sfida imponente: dietro la fiaccola che oggi parte dal Quirinale c’è un lavoro enorme su infrastrutture, mobilità, sicurezza, sostenibilità, ospitalità. Milano-Cortina è una grande vetrina globale, ma è anche un investimento sul futuro dei territori, soprattutto quelli di montagna, che da questi Giochi trarranno nuove opportunità e nuovi servizi”.
Il presidente conclude con un messaggio rivolto al Paese e alla comunità internazionale: “Il Veneto è pronto. Accoglieremo il mondo con serietà, concretezza e orgoglio. E con un impegno chiaro: fare in modo che Milano-Cortina 2026 sia davvero un’occasione di pace, un messaggio che dalle Dolomiti sappia parlare all’Europa e al mondo”.
