07.09.2023 – 14.00 – Nelle acque del Veneto e del Friuli Venezia Giulia, una minaccia a 8 zampe sta emergendo sempre di più, sfidando l’ecosistema di queste due regioni. Stiamo parlando del Granchio Blu, un inaspettato ospite proveniente da lontane terre dell’Atlantico che sta mettendo a rischio la biodiversità delle acque e delle lagune venete, e non solo. Il Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, ha espresso la sua preoccupazione definendola “una tragedia”. Non si tratta infatti di un’allerta leggera, il Granchio Blu sta iniziando a farsi strada nelle acque della regione, con conseguenze potenzialmente devastanti. Se fino a poche settimane fa, non si sapeva ancora la gravità di questo nuovo arrivato, ora ormai è un fatto conclamato. I numeri allarmanti evidenziano l’ampiezza del problema che si sta diffondendo rapidamente. Ma com’è arrivato il Granchio Blu nelle nostre acque?
Secondo la biologa ambientale Franca Baldessin, il Granchio Blu è originario delle coste occidentali dell’Atlantico. La sua presenza in Veneto e in Friuli è il risultato dell’acqua di stiva delle navi, utilizzata per stabilizzarle durante il trasporto. Questo habitat preferito del Granchio Blu è caratterizzato da zone sabbiose e fangose, proprio come le nostre lagune. Per affrontare questa minaccia crescente, l’ARPA, in collaborazione con il Veneto Agricoltura e l’Univeristà di Padova, ha avviato un piano di monitoraggio. Saranno posizionate 300 nasse per seguire la diffusione di questo indesiderato ospite. L’obiettivo è capire in quale zona sono concentrate le femmine, in modo da ottimizzare la pesca. La biologa Baldessin ha inoltre sottolineato, che, questa specie è cannibale e questo è un ulteriore dato allarmante per le altre specie viventi, come vongole, cozze, mettendo in difficoltà anche le attività di pesca locali. È quindi necessario prendere misure immediate per contenere la sua diffusione e proteggere, per quanto possibile, la biodiversità del nostro territorio.
[c.v.]