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lunedì , 30 Dicembre 2024

Flipped classroom, la nuova frontiera dell’educazione

di Ayrin Pettorosso
09.12.2023 – 08.10 – Come tutti gli ambiti, anche quello dell’educazione e dell’insegnamento è in dovere di stare al passo con il nuovo mondo e le necessità di bambini, ragazzi e insegnati. Le principali innovazioni degli ultimi anni sono quelle che spingono nella direzione di un approccio personalizzato che, attraverso la partecipazione attiva, porta ad assimilare gli insegnamenti in maniera più efficace. Vengono utilizzate risorse digitali, ricerche online e strumenti di apprendimento interattivi, accompagnati da lavori di gruppo, progetti di apprendimento basati sull’immagine, incoraggiando lo sviluppo di capacità di risoluzione di problemi così da aumentare l’abilità di pensiero relativo e una comprensione profonda dei concetti. Lo studente viene posto al centro del processo di apprendimento, con un progressivo abbandono delle lezioni frontali in favore delle flipped classroom, in cui gli studenti preparano gli argomenti a casa, attraverso video e letture, e il tempo in classe viene dedicato a discussioni e attività interattive, sotto la guida dell’insegnante, favorendo così la capacità di dibattere sugli argomenti a discapito della totale memorizzazione meccanica.

Le metodologie maggiormente applicate nei nuovi metodi didattici sono: l’interdisciplinarietà, che favorisce una conoscenza più ampia, profonda e significativa; il circle time, cioè lo sviluppo della comunicazione circolare in un contesto di interazione coordinata e paritaria in cui il gruppo di studenti viene posto in cerchio e condotto da un insegnante in un dibattito ordinato, che rispetta la successione circolare degli interventi. Per stimolare gli studenti vengono, inoltre, organizzati giochi di ruolo, in cui i bambini devono simulare comportamenti e atteggiamenti tipici della vita di tutti i giorni, ma anche laboratori (didattica laboratoriale) e lavori di gruppo (cooperative learning), così da indurli a sviluppare responsabilità personale, indipendenza positiva, rapporti face to face, competenze sociali e valutazioni personali e di gruppo. Viene anche messa in pratica la teoria della peer education, educazione tra pari, che limitando il divario tra alunno e insegnante e favorendo il dialogo diretto tra i ragazzi, limita i comportamenti a rischio, stimola lo sviluppo delle life skills e del confronto libero tra esperienze.

In sostanza, le metodologie didattiche attive risultano essere le più efficaci, soprattutto se realizzate in un ambiente di apprendimento flessibile. È proprio grazie a questa idea che il Metodo Montessori ha avuto largo appoggio. Sistema educativo creato e sviluppato da Maria Montessori e ora praticato in circa 65 mila scuole di tutto il mondo. Questa metodologia, il cui obiettivo è dare libertà al bambino di manifestare la sua spontaneità, in quanto si sostiene che la salute fisica e mentale sia il risultato della “liberazione dell’anima”. Nel percorso di liberazione del bambino, l’adulto ha il compito di intervenire solo nel caso in cui il primo abbia bisogno di aiuto, ricreando ambienti familiari, fornendo oggetti pedagogici appositamente studiati per favorire lo sviluppo intellettuale del bambino. L’attenta osservazione del comportamento del bambino all’interno del suo percorso, in autonomia e senza interferenze, gli permetterà, sotto la guida dell’insegnante, di imparare e di auto-correggersi.

Altro aspetto importante dell’istruzione, che fino a questo momento è stato relativamente ignorato, è quello che si occupa dell’aspetto finanziario rivolto ai giovani e che consiste in un processo di informazione ed educazione volto a sviluppare capacità e fiducia necessarie per diventare maggiormente consapevoli dei rischi, ma anche delle opportunità finanziarie, a effettuare scelte informate, comprendere dove rivolgersi per chiedere aiuto e mettere in atto altre azioni efficaci per migliorare il benessere finanziario. In merito vengono attivati programmi di supporto per genitori, programmi di educazione finanziaria sia per bambini che per adulti, che possono portare al miglioramento della gestione delle risorse da parte dei genitori al fine di garantire diritti, benessere e consapevolezza ai figli, così che siano in grado di programmare la gestione delle finanze anche in situazioni di emergenza, portando ad una riduzione dei livelli di povertà.

A sostegno di questa teoria sono stati attivati degli effettivi progetti, uno di questi è The Human Safety Net di UNICEF, che si impegna nella promozione di percorsi di educazione finanziaria, in Italia e Indonesia, rivolti ai ragazzi, ma soprattutto ai genitori.

[a.p]

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