10.02.2024 – 16:52 – In occasione della Giornata Mondiale delle Aree Umide che si tiene ogni anno il 2 Febbraio, il Liceo Scientifico XXV Aprile di Portogruaro ha ospitato il primo di un ciclo di appuntamenti dedicati al tema della biodiversità nell’ambito del progetto POSEIDONE: Biodiversità e Territori in Scena, un’iniziativa organizzata dal VeGAL per sensibilizzare i giovani sulla ricchezza e la fragilità degli ecosistemi lagunari.
L’evento ha coinvolto circa 35 persone fra studenti e insegnanti, offrendo loro un’occasione unica per riflettere sulle dinamiche che legano uomo e natura, tradizione e cambiamento. Protagonista dell’evento è stato il documentario Boreana dei registi Emanuel Toffolo, Jordan Carraro e Leonardo Mizar Vianello, selezionato al Caorle Film Festival 2024 e vincitore del Premio del Pubblico. Il documentario, ambientato tra Burano, la Laguna nord di Venezia e Lio Piccolo, ha guidato i ragazzi in un viaggio tra memoria e presente, raccontando le vite di un pescatore, un pittore, un vetraio e un’artista, quattro personaggi legati in modo profondo e viscerale alla loro isola.
![Locandina del film Boreana](https://www.ita-slo.eu/sites/default/files/styles/wide/public/media/image/boreana%20poster.jpg?itok=2ZlSzxGk)
“La salinità nel sangue dei buranelli” è la metafora con cui gli autori descrivono questo rapporto indissolubile tra la comunità e la laguna. I protagonisti del film parlando spesso nella loro lingua veneziana hanno offerto spunti di riflessione sulla trasformazione della laguna e sulle sue tradizioni in evoluzione. Massimo Tagliapietra, pescatore, ha raccontato il cambiamento nel suo mestiere: “Tanti tipi di pesca negli anni sono morti, non li fanno più, come quella della cappalunga. Sono spariti anche tanti pesci, come i “marsionetti” e i “gò” (ghiozzi) e le passere”. Apprezzo i rumori naturali dell’isola, quando i turisti hanno lasciato l’isola verso sera”, racconta invece nel documentario Mariarosa Vio, artista locale, descrivendo un’isola cambiata con il turismo di massa, e la resilienza della comunità locale. Per il pittore Andrea Tagliapietra il rapporto con la laguna è simbiotico: “La relazione con la laguna è possibilità di fuga, di ispirazione e di codificazione di quello che la laguna è. Quando cammini nel fango la vivi, la materia è quella da cui traggo i materiali per la mia arte”.
Dopo la proiezione, il dibattito moderato da Giovanna Tinunin del Circolo di cinema Estate Violenta ha dato voce agli autori del documentario, che hanno raccontato il dietro le quinte della produzione e il loro viaggio in barca fino al festival di Caorle, un’esperienza di quattro ore lungo la costa, dove il paesaggio cambia radicalmente nel giro di pochi chilometri. Per tutto il 2025 il progetto POSEIDONE continua il suo viaggio tra natura e cultura, con nuovi appuntamenti dedicati alla biodiversità e alla valorizzazione del territorio, visitate il sito per rimanere aggiornati sui prossimi appuntamenti.
[g.m]