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Il giallo di Pinterest

28.02.2022 – 14.13 – C’è un social network, apparentemente perfetto e idilliaco, dove non vi è alcuna traccia di odio o scontro, stiamo parlando di Pinterest.
Quale segreto si nasconde dietro a ciò? Semplicemente la piattaforma ha bandito insulti, post polemici e provocatori: chi viola le regole, viene rimosso perdendo la possibilità di interagire. Questo espediente di eliminare, appunto, ogni commento negativo, risale al 2017 e si è intensificato sempre di più fino ad oggi. Se per caso, si cercano argomenti fortemente divisivi come ad esempio «reazioni vaccino» oppure «proteste no-vax», si è indirizzati su una pagina dove c’è scritto: «I contenuti su questo argomento spesso violano le nostre linee guida, che vietano informazioni mediche false o dannose», e più avanti: «Se cerchi consigli medici, contatta un esperto del settore». Ma in generale quando le persone cercano argomenti relativi al coronavirus, visualizzano un banner che li porta al sito dell’Organizzazione mondiale della sanità, le uniche informazioni presenti sono quelle certificate e verificate. Pinterest, inoltre, ha proibito ogni forma di pubblicità di prodotti riguardanti la perdita di peso, l’abbassamento dell’indice di massa corporea, il dimagrimento, con il plauso della National Eating Disorders Association, associazione no profit dedicata alla prevenzione dei disturbi alimentari. La ricerca di moderazione esasperata e di finta perfezione, nell’interazione tra gli utenti, rendono Pinterest “regno del socially correct”. Come ha sottolineato DateMediaHub “a novembre dell’anno scorso Pinterest ha sorpassato in Italia i 4,2 milioni di utenti unici nel giorno medio. Sono poco meno di 22 milioni invece gli utenti mensili della piattaforma social”, inoltre, sempre in Italia, ha più del doppio degli utenti mensili di TikTok. Il sito non è visitato solo da artisti, designer, architetti, pittori, fotografi, ma anche da molte aziende che ne apprezzano l’atmosfera inclusiva, infatti, in questi ultimi anni per i dipendenti ha persino creato un’app «per favorire il benessere e l’equilibrio familiare tramite consulenze individuali» e supporta chi ha avuto (o ha) figli in terapia intensiva «e coloro che hanno sofferto per non essere riusciti a portare a termine una gravidanza».
Perché allora se ne parla così poco? Una delle possibili spiegazioni è proprio il fatto che su Pinterest praticamente non ci sono gossip dettati dall’odio, fake news o insulti, quindi l’assenza di polemiche che scatenano dibattiti, causa una scarsa audience.
Eppure oggigiorno, è il vero protagonista social delle immagini, definito appunto «Un motore di ricerca visiva».
di Marica Barillaro

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