19.09.2025 – 15:41 – In Veneto i licenziamenti sono in costante calo, come evidenzia il report che analizza i percorsi lavorativi in regione, secondo cui le perdite di lavoro sono un fenomeno in riduzione rispetto al passato: dai quasi 60mila casi del 2012 si è scesi stabilmente sotto le 35mila unità nell’ultimo triennio, pari a una quota minoritaria delle cessazioni complessive. Un trend accolto con soddisfazione dall’assessore regionale al Lavoro, Valeria Mantovan, secondo cui “il Veneto continua a distinguersi per la sua vitalità occupazionale e i numeri ci dicono che la nostra Regione tiene, anzi cresce: i licenziamenti calano e sempre più lavoratori scelgono nuove opportunità. È la conferma che il nostro mercato del lavoro è vivo, dinamico e capace di adattarsi ai cambiamenti. La vera sfida ora è trasformare ogni momento di difficoltà in una possibilità di crescita e di rilancio garantendo percorsi rapidi ed efficaci di reinserimento per chi un lavoro lo perde”.
Un segnale chiaro di stabilità, ma anche di evoluzione del mercato: crescono, infatti, le dimissioni volontarie, testimonianza di una mobilità occupazionale sempre più legata a scelte consapevoli e a nuove prospettive professionali. Resta il nodo della ricollocazione: solo 1 su 10 tra i lavoratori licenziati riesce a ricollocarsi entro il primo mese, mentre circa il 30% non trova un nuovo impiego in Regione nemmeno dopo un anno. Proprio qui la Regione intende rafforzare il proprio impegno.
“Non possiamo permetterci che tante persone restino ai margini del mercato del lavoro per periodi così lunghi – ha proseguito Mantovan –. Per questo la Regione continuerà a rafforzare le politiche attive, i servizi per l’impiego e gli strumenti di formazione e riqualificazione. Basti pensare alle nuove campagne che abbiamo lanciato da poco proprio sui servizi, gratuiti, offerti dai Centri per l’Impiego diffusi capillarmente su tutto il territorio regionale. Il lavoro è dignità, futuro e libertà: accompagnare i cittadini nei momenti di difficoltà è un dovere a cui non intendiamo e non possiamo sottrarci”.
Il quadro conferma inoltre che i licenziamenti collettivi rappresentano ormai una parte residuale, mentre i licenziamenti disciplinari sono cresciuti sul lungo periodo, dal 2015 a oggi, mentre sono meno rispetto all’ultimo triennio. “Il messaggio che voglio dare ai lavoratori e alle imprese – conclude l’Assessore – è che il Veneto c’è: siamo una terra che produce occupazione e sa innovare, ma dobbiamo fare squadra per garantire che ogni persona che attraversa una fase di crisi possa contare su strumenti concreti per ripartire. Siamo un laboratorio di resilienza, capace di guardare avanti e di trasformare i dati in azioni concrete. La nostra missione è chiara: fare del Veneto una regione in cui il lavoro non solo c’è, ma è anche un motore di crescita personale e sociale”.
Il report “Licenziamenti e percorsi lavorativi in Veneto” è disponibile nella sezione dedicata del sito di Veneto Lavoro a questo link.