21.11.2025 – 14:15 – Un fiume silenzioso di fedeli ha attraversato questa mattina il Canal Grande sul Ponte votivo, sfidando la pioggia, per raggiungere la Basilica di Santa Maria della Salute e rinnovare un rito che la città custodisce da quasi quattro secoli. Un cero acceso, una preghiera sussurrata, un voto che si rinnova: così i veneziani affidano ancora una volta alla Madonna la memoria della pestilenza del 1630 e le speranze del presente. A suggellare la solennità della giornata, la messa celebrata dal Patriarca Francesco Moraglia, che ha richiamato nell’omelia il cuore della devozione mariana: «Maria è definita beata perché ha creduto. Maria, ad un tempo riceve e dona; è la prima “graziata”, la prima “salvata”, la prima “cooperatrice” in ordine al nostro cammino salvifico». Il Patriarca ha aperto con un messaggio di vicinanza al sindaco per la recente scomparsa della madre e ha concluso con un appello accorato per Alberto Trentini, da oltre un anno detenuto in Venezuela: «Ci affidiamo nella preghiera alla sollecitudine materna della Madonna della Salute perché riesca a sciogliere i nodi che impediscono la positiva risoluzione della vicenda e così Alberto possa presto tornare libero».
In Basilica, gremita fin dalle prime ore dell’alba, erano presenti rappresentanti del Comune — guidati dall’assessore al Turismo — insieme ai membri della Giunta, del Consiglio comunale, del Capitolo di San Marco, delle Congregazioni del Clero veneziano, delle Scuole Grandi, degli Ordini Cavallereschi e delle autorità militari. La chiesa, aperta dalla 5.45, resterà accessibile fino alle 22.30 e continuerà ad accogliere fedeli fino al 23 novembre con orario continuato dalle 9 alle 18. La Festa della Salute si è celebrata questa mattina anche in terraferma, dove l’assessore ai Servizi al cittadino ha partecipato alla messa nel Santuario della Madonna della Salute di via Torre Belfredo.
