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giovedì , 21 Novembre 2024

Nuovo spettacolo al Teatro Verdi, il tabù della violenza

21.11.2022 – 12.00 – Martedì 22 novembre alle 20.30 al Teatro Verdi di Pordenone ci aspetta lo spettacolo ‘Dentro. Una storia vera, se volete’ di e con Giuliana Musso, sul palcoscenico con Maris Ariis. L’evento è compreso nel percorso ‘Nuove Scritture’ che quest’anno porta sulla scena intensi temi del presente.
“La violenza sessuale è un segreto che permane tutta una vita dentro alle case, dentro agli studi dei medici, degli psicoterapeuti o degli avvocati, in quelle dimensioni private in cui le vittime possono restare confinate senza venire riconosciute. I fini compassionevoli del segreto quasi sempre si fondono con quelli vergognosi della censura e con quelli inconsci del tabù” spiega l’autrice e interprete Musso.
Giuliana Musso è tra le autrici e performer più intense della scena italiana, tra le maggiori esponenti del teatro di narrazione. Attraverso un’indagine meticolosa e analitica, l’artista è in grado di portare in scena drammaturgie polifoniche empaticamente mimetiche, capaci di catturare l’attenzione viva, spesso commossa, del pubblico.
Lo spettacolo ‘Dentro. Una storia vera, se volete’ indaga la vicenda di una violenza, e in particolare il suo occultamento. Una verità difficile da raccontare e ancora più difficile da ascoltare: la narrazione di un abuso inter familiare e la sua censura. Una madre che scopre il peggior segreto possibile, una figlia che odia la propria madre e un padre apparentemente innocente. E una platea di terapeuti, consulenti, educatori, medici, assistenti sociali, avvocati che non vogliono sapere la verità.

Lo spettacolo ‘Dentro. Una storia vera, se volete’, coprodotto da La Corte Ospitale di Rubiera e Operaestate festival per La Biennale Teatro, sarà rappresentato martedì 22 novembre come dedica alla ‘Giornata Mondiale Contro la violenza sulle donne’ che ricorre il giorno successivo, a cui il Teatro Verdi rende annualmente omaggio attraverso un progetto artistico preciso, per ricordare l’impegno che anche la cultura deve riservare ad un tema sociale così rilevante.

[m.g]

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