15.01.2022 – 11.25 – Veneto giallo per un’altra settimana. Stando all’analisi dei dati della task force regionale e del Cts “anche la prossima settimana” la fascia cromatica della regione rimarrà immutata. A comunicarlo all’Ansa il governatore del Veneto, Luca Zaia: “Aspettiamo l’ufficializzazione, ma i nostri numeri sono da area gialla, in virtù soprattutto della soglia dei ricoveri in area medica”. “Auspichiamo che a ore si decida di estrapolare dalla contabilità ospedaliera i dati di quelli che definisco i ‘Covid per caso’ – precisa – pazienti, facciamo l’esempio della partoriente, del tutto asintomatici che si scoprono positivi solo all’ingresso in ospedale col tampone”.
Ciononostante salgono le ospedalizzazioni: l’80% dei ricoverati in area medica non sono vaccinati e, nelle ultime ore, i posti letto occupati sono aumentati di 125 unità (+2 in area intensiva).
Intanto il Veneto riceve i risultati dello studio condotto dal gruppo di ricerca del professor Francesco Picano del Dipartimento di Ingegneria Industriale dell’Università di Padova, in squadra con le Università di Udine, Vienna e Chalmers: pubblicato sul Journal of the Royal Society Interface, punta a dare una misura del rischio che si corre in base alla distanza tra le persone, alla temperatura e l’umidità, al tipo di respirazione, all’effetto delle mascherine.
Ancora Zaia: “La ricerca svolge un ruolo fondamentale nella lotta che tutti stiamo conducendo contro il Covid. Come veneto sono orgoglioso che la nostra Università di Padova sia tra i protagonisti di uno studio estremamente significativo, che punta a dare risposte alle domande che tutti ci poniamo sulle modalità di diffusione del virus sull’efficacia delle protezioni, a cominciare dalle mascherine e dalle misure di distanziamento da rispettare. Ringrazio per il prezioso lavoro fatto l’ateneo patavino e il gruppo di ricerca”.
“Aldilà degli aspetti tecnico-scientifici utilizzati da questi bravi ricercatori – aggiunge Zaia – colpisce positivamente l’assonanza di quanto studiato con alcune delle principali domande e preoccupazioni che la gente pone, cercando di capire come difendersi meglio. Questi scienziati – conclude Zaia – hanno quindi profuso il loro sapere in una delle ricerche forse più vicine in assoluto alle necessità delle persone comuni”.
mb.r