21.02.2022 – 15:45 – Oggi 21 febbraio si celebra, con un evento online in diretta dalla sede dell’UNESCO a Parigi, la Giornata Internazionale della Lingua Madre. Istituita nel 1999, ha lo scopo di sottolineare l’importanza delle diversità linguistiche, che devono essere preservate da un clima ostile di crescente scomparsa. Sappiamo che la lingua madre, in un approccio multilinguistico, è un fattore imprescindibile per conservare l’identità di una comunità, essa è la ‘prima’ lingua che non ostacola i successivi apprendimenti ma, al contrario, apre la mente e predispone a nuove abilità cognitive e metacognitive. Sfortunatamente a livello globale, è stimato che il 40% della popolazione non ha accesso all’istruzione nella lingua che parla e ogni due settimane un idioma si estingue, i resoconti non sono positivi e indicano che ,complessivamente, il 43% delle circa 6000 lingue parlate nel mondo sono in pericolo.
Questi dati non fanno ben sperare e sono allarmanti, se pensiamo al fatto che si tratta di eredità importanti che trasmettono memorie e tradizioni ,oltre che lemmi. Proprio in virtù di ciò l’Unione Europea, in materia di “competenze linguistiche”, ha come obiettivo far arrivare, il prima possibile, qualsiasi cittadino a comunicare nella lingua materna e, almeno, in altre due lingue straniere.
Come? – La scuola, sicuramente, è un importante mezzo di promozione del contatto tra lingue e questa ricorrenza può essere un motivo per stimolare gli studenti a conoscere le proprie potenzialità , sviluppare l’apprendimento di una seconda o magari anche terza lingua, attraverso momenti di narrazione, lettura, di testi letterari o libri bilingui. In Italia vi sono diverse regioni plurilingue: il Friuli-Venezia Giulia ne è un esempio, in particolare il suo capoluogo, Trieste, città di frontiera è caratterizzata da una lunga e complessa storia e dalla presenza di minoranze linguistiche autoctone. Molte culture convivono bene nello stesso territorio, e nel corso del tempo si sono costruiti saldi rapporti economici e sociali, oltre che culturali con l’area linguistica slava e germanica. Si tratta di un vero e proprio crogiolo di etnie che comporta la presenza, accanto alle varietà dialettali , e alle lingue di nuova immigrazione, di ben dodici minoranze (il friulano, lo sloveno, il tedesco, il ladino, l’occitano, il sardo …), la cui tutela è regolata da apposita legge, nella fattispecie articolo 6 della Costituzione. I diritti linguistici, infatti, rientrano nella lista dei diritti fondamentali delle persone e delle comunità di tutto il mondo e, spesso, vengono negati, per questo motivo la loro valorizzazione, diventa un obiettivo primario.
Verso questa direzione, è orientato l’impegno dell’Agenzia Regionale per la Lingua Friulana, ente che coordina le attività sul territorio regionale, promuovendo la Giornata internazionale della Lingua Madre con l’organizzazione di un evento celebrativo.
di Marica Barillaro