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Premio Pordenonelegge Poesia, i finalisti della quarta edizione

27.07.2022 – 11.00 – Marilina Ciaco con Ghost track (Zacinto), Giorgiomaria Cornelio con La consegna delle braci (Luca Sossella Editore) e Riccardo Frolloni con Corpo striato (Industria e Letteratura) sono i tre finalisti della quarta edizione de I poeti di ventanni. Premio Pordenonelegge Poesia. Con questo premio, dedicato ai poeti nati dal primo gennaio 1992 al 31 dicembre 2001, Fondazione Pordenonelegge.it rinnova la forte attenzione per la poesia attraverso azioni che nel tempo hanno saputo sia porre questioni sull’orizzonte di un genere che muta pelle tra le generazioni, sia coinvolgere chi scrive e legge poesia in iniziative di rilievo. I finalisti sono stati scelti dalla giuria, composta da Roberto Cescon, Azzurra DAgostino, Tommaso Di Dio, Massimo Gezzi e Franca Mancinelli. Il Premio Pordenonelegge Poesia è promosso da Fondazione Pordenonelegge.it in collaborazione con Camera di Commercio di Pordenone-Udine, Crédit Agricole FriulAdria, Teatro Comunale Giuseppe Verdi Pordenone e Best Western Plus Park Hotel Pordenone. Vincitrice della terza edizione del Premio era stata Silvia Righi con Demi-monde (NEM).

La cerimonia di proclamazione e premiazione in occasione della 23^ edizione di pordenonelegge – Festa del Libro con gli Autori, in programma dal 14 al 18 settembre. Ghost track di Marilina Ciaco riflette sulle lacune del linguaggio, sui buchi e sui margini inespressi che percorrono i nostri discorsi più quotidiani. Mediante un libro-dispositivo, che alterna quasi-prose a simil-versi (e per di più accoglie anche un vero e proprio Test da svolgere con l’ausilio del timer), Ghost track cerca di portare all’attenzione del lettore tutti gli automatismi, i tic e gli impliciti conversazionali in cui siamo immersi; e lo fa grazie ad una sottile, ma sistematica distorsione dei regimi discorsivi abituali. È il tentativo di entrare nella lingua per smottamenti, portando la poesia dentro l’esistenza e le sue zone meno confortevoli.

La consegna delle braci di Giorgiomaria Cornelio appare un nuovo battesimo del mondo celebrato mentre se ne annuncia l’estinzione. La parola è una ferita aperta, che inciampa ad ogni incedere sui resti sospesi tra il nulla e il passo successivo. La partitura dei testi scioglie i versi e li fa diventare ceneri da cui scaturiscono immagini preziose, le quali affondando nel pensiero giudaico-cristiano e in un forte tessuto simbolico. La poesia di Cornelio venera la parola e la “stortura”, sapendola incompiuta, in una dimensione misterica e mistica che fa della pagina un tempio portabile, in cui le trasparenze e le figure che vi si intravedono in ogni punto invocano la vita di un lettore che possa avverarle.

Corpo striato di Frolloni allude alla parte del cervello che controlla i movimenti volontari e involontari del nostro corpo. Il libro, composto di trentaquattro componimenti, di un apparato fotografico e di due note finali, è un percorso tra il corpo senza vita del padre e il corpo di Nilla, una donna malata di Parkinson, la quale non riesce più a fermarsi. La memoria personale si sposta nella finzione, alternando materiali” a sogni” per circoscrivere la malattia e la morte come due esperienze capaci di privilegiare la parte corporea dell’essere umano e di attivare le funzioni sensoriali in un sistema di percezione poroso e permeabile, raccontato tramite prose e versi che si allungano, ma trattenuti da cesure che, nella sospensione momentanea del ritmo, mimano le sincopi, le fratture dei significati in cui viviamo.

cs

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