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giovedì , 25 Aprile 2024

Aumento costi dell’energia, a che punto siamo?

16.10.2022 – 17.36 – Continuano ad aumentare i prezzi delle bollette dell’energia elettrica e della fornitura del gas, in particolare, queste ultime, potranno raggiungere nel corso del corrente mese un rincaro che potrà variare tra il 75 e l’80% in più rispetto a quanto dovuto nello stesso periodo dello scorso anno. In particolare ciò varrà per i cosiddetti ‘clienti in maggior tutela’ ossia tutti coloro i quali hanno utenze domestiche o aziendali con potenza impegnata inferiore ai 15 kW e che non hanno selezionato un venditore di energia sul mercato libero ma fanno affidamento sull’impresa locale di distribuzione od una società da essa individuata. Tutti gli altri, invece, nel corso delle scorse settimane hanno già preso visione e confidenza circa i numeri dei rincari. Nel frattempo, secondo quanto proposto dall’Unione Nazionale dei Consumatori nella consultazione sulla delibera dello scorso luglio in merito ai nuovi metodi di determinazione della tariffe, la bolletta del gas potrà diventare a breve mensile e non arrivare più con cadenza bi/trimestrale. L’ARERA, l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente ha ritenuto di dover tenere conto dell’esigenza di prevedere una maggiore periodicità di fatturazione così da permettere ai clienti finali di conoscere più frequentemente la propria spesa e di redistribuire i pagamenti delle bollette su più mesi. Parlando di freddi numeri, secondo il calcolo eseguito da Staffetta Quotidiana, storica rivista divulgativo-scientifica specializzata nel raccontare le vicende del mercato dell’energia e dell’andamento dei prezzi del petrolio, con il prezzo medio del metano sul mercato italiano all’ingrosso, a circa 190 euro a megawattora, per il mese di settembre l’aumento sarà indicativamente dell’ordine sopracitato.

Ma non è finita qui. Per fronteggiare il caro bollette, prima dell’ energia elettrica e poi del metano, nei prossimi mesi, e in quelli del 2023, per limitare ulteriormente gli aumenti dei prezzi su famiglie e imprese, l’ARERA ha deciso di posticipare in via del tutto eccezionale il necessario recupero della differenza tra i prezzi preventivati per lo scorso trimestre e i costi reali che si sono verificati. Stiamo parlando di una perequazione da 1,6 miliardi di euro, ossia un pareggiamento tra le tariffe applicate e il costo reale della materia prima che le aziende energetiche hanno fatturato ai loro clienti. Se il prezzo risulterà più alto, i clienti riceveranno la differenza, se invece sarà più basso, saranno le aziende a dover ricevere la compensazione, la quale verrà applicata sulla bolletta successiva. Ad ogni modo, l’Autorità ha spostato al 2023 la perequazione, che nel terzo trimestre 2022 era tutta a favore delle aziende. Si tratta di oltre un miliardo e mezzo di euro, che finiranno spalmati nelle bollette dell’anno venturo.

Il futuro Governo dovrà ora trovare il modo migliore per stanziare le risorse necessarie per calmierare quanto più possibile i costi dell’energia ed aiutare famiglie ed imprese a non farsi sopraffare dai rincari, seguendo quanto di positivo fatto fino ad oggi dal precedente esecutivo guidato da Mario Draghi il quale, fino alla fine di quest’anno, ha azzerato gli oneri generali di sistema dalle bollette, scongiurando un ulteriore salasso.

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