04.10.2022 – 19.22 – Non c’è solo la parte privata che sta facendo passi da gigante nella transizione green, perché nel frattempo anche Nell’ottica di una politica energetica a medio-lungo termine, il Veneto sta gettando le basi per diventare la nuova “Hydrogen Valley” italiana a partire dal polo strategico di Marghera.
L’Hydrogen Strategy europea prevede di raggiungere entro il 2050 la maturità tecnologica per un utilizzo su larga scala dell’idrogeno, stimando che per quella data il 25% del consumo di energia sarà rappresentato dall’idrogeno verde.
Uno degli obiettivi della Fondazione “Venezia capitale mondiale della sostenibilità” è proprio la creazione di un polo dell’idrogeno a Porto Marghera, un’area che ospita infrastrutture come canali navigabili e bacini, un porto commerciale, infrastrutture stradali, ferroviarie e numerosi incubatori di ricerca.
Sempre sul versante dell’autonomia energetica, si stanno diffondendo molto rapidamente sul territorio veneto le Comunità energetiche rinnovabili e i Gruppi di consumatori collettivi, nuove configurazioni di produzione e consumo energetico che potrebbero contribuire concretamente a ridurre i costi delle bollette. Si stima inoltre che le risorse del PNRR sarebbero in grado di supportare la nascita di circa 670 comunità energetiche nei Comuni della regione con meno di 5.000 abitanti.
E le aziende venete non stanno a guardare: a Bassano del Grappa, in provincia di Vicenza, la Baxi Spa è già in grado di produrre una caldaia funzionante al 100% utilizzando l’idrogeno. Entro il 2025 la Baxi di Bassano del Grappa sarà in grado di produrre su vasta scala caldaie 100% a idrogeno, battendo la competizione delle aziende tedesche
Non che l’azienda sia una new entry nel mondo delle caldaie, visto che ne produce circa 3.000 al giorno e dal 1978 ne ha prodotte qualcosa come 11 milioni nello stabilimento, quello bassanese, più grande d’Europa.
In progressione ci sarà una prima fase in cui Baxi produrrà caldaie ad alta efficienza certificate a lavorare con una miscela composta di metano e 20% di idrogeno, in attesa di arrivare entro il 2025 alla diffusione su larga scala di caldaie alimentate interamente ad idrogeno.
“Si aprirà un mondo nuovo – affermano in Braxi – e c’è bisogno di aggiornare tutte le normative di sicurezza, le strategie con le società di distribuzione, bisognerà fare chiarezza anche sugli incentivi in tema di energia. Nessuno crede che si possa sostituire completamente l’uso del gas ma l’idrogeno in poco tempo è diventato una delle alternative più interessanti”.
[g.m]