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Filt Cgil Padova, la sicurezza dei lavoratori viene prima di tutto

22.12.2022 – 10.00 – A seguito della morte di Tsharet Secu, un ragazzo di 30 anni del Gambia, padre di quattro figli, investito mentre tornava a casa in bicicletta dopo un turno di lavoro ad Agrologic, martedì 20 dicembre la Filt Cgil Padova ha organizzato un presidio davanti al Comune di Monselice in Piazza San Marco a Monselice, allo scopo di chiedere ai Comuni del territorio di intervenire per creare delle infrastrutture a salvaguardia dello spostamento dei lavoratori.
“Quel che è successo non può passare in silenzio. Non solo perché un padre di famiglia è morto per essere andato al lavoro ma soprattutto perché altre tragedie simili non devono più accadere. Le problematiche della presenza di Agrologic nel territorio sono note: la mancanza di alloggi e infrastrutture nelle vicinanze è evidente, come l’assenza di piste ciclabili e di mezzi del Trasporto Pubblico Locale che servano la zona. Eppure stiamo parlando di un sito logistico destinato a diventare uno dei più grandi d’Europa che occuperà più di 600 lavoratori quando sarà terminato” commenta Andrea Rizzo, segretario provinciale della Filt Cgil Padova.
Travolto da un furgoncino, Tsharet Secu è uno dei molto lavoratori, soprattutto immigrati, residenti nei comuni della bassa Padovana, che si muovono quotidianamente senza auto per chilometri e chilometri di strada in tragitti non sicuri.
Così parla Filt Cgil Padova al riguardo: “Istituzioni Locali e Azienda devono cogliere se si vuole prevenire altre simili sciagure. Agrologic è destinato a diventare uno dei poli logistici più grandi di Europa, eppure sorge in un territorio privo di collegamenti sicuri e con carenze nei servizi del Trasporto Pubblico Locale: è necessario intervenire”. Non solo quindi procedere con la creazione di piste ciclabili, ma l’intento è anche quello di aumentare l’illuminazione pubblica in determinati punti nevralgici, così come si ha intenzione di implementare il trasporto pubblico locale, aumentando le corse e creando nuove fermate vicine al sito.
“La morte di Tsharet Secu – conclude Andrea Rizzo – è una tragedia indicibile ma ancor peggio sarebbe se non ci avesse insegnato nulla. Come sindacato abbiamo il dovere morale di non permettere sia anche una morte inutile oltre che cercare di essere vicini alla sua famiglia. Apriremo una sottoscrizione per raccogliere fondi destinati ad un aiuto economico che la possa sostenere nell’affrontare il prossimo futuro”.

[m.g]

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