30.04.2023 – 22.22 – “Gli abbiamo regalato un poster di un Tornado, lo abbiamo incorniciato e lo abbiamo appeso nella sua cameretta. Aveva undici anni e ha detto che un giorno su quell’aereo ci avrebbe volato”. Sono le parole di Francesco Ghersi, padre del capitano Alessio Ghersi, morto ieri 29 aprile in un incidente con un ultraleggero civile. Volava su un Pioneer 300 marche I-8548; assieme a lui il marito di una cugina della moglie, Sante Ciaccia, di 35 anni. I parenti sarebbero dovuti arrivare domani, per vedere lo show delle Frecce tricolori del 1° maggio, annullato dalla Pan in segno di lutto. Un dolore inimmaginabile per la moglie Jenny e per i figli Giorgio e Cecilia, di due e quattro anni.
All’ombra del viale alberato del Villaggio azzurro, dove Alessio viveva, lo ricorda anche lo zio Giovanni. “Gli ho regalato un aereo giocattolo, a dondolo. Giocava allargando le braccia e volava con la fantasia, come fanno i bambini, sognando il momento in cui lo avrebbe fatto per davvero”. Il comandante Ghersi era un uomo che aveva realizzato un sogno, modesto, che raramente parlava del proprio lavoro alla base aerea di Rivolto, una persona “meravigliosa, l’orgoglio della famiglia”, ricorda ancora il padre.
Aveva solo 34 anni ma l’esperienza maturata era tanta: era entrato nell’areonautica militare nel 2007. Un duro colpo per la base di Rivolto, le bandiere a mezz’asta, e una squadra aerea che “ha perso un fratello, non solo un collega”. È il comandante del secondo stormo, il colonnello Paolo Rubino, a esprimere a nome delle Frecce tricolori la vicinanza ai familiari: “L’areonautica è una famiglia, una squadra, e forse anche di più. Le famiglie di Alessio e Sante non saranno lasciate sole, gli offriamo tutto il supporto di cui avranno bisogno”. Per pensare alla nuova stagione acrobatica è ancora troppo presto. “Faremo tutte le valutazioni del caso, adesso è il momento di riflettere, di metabolizzare il momento; dopodiché ci assicureremo che siano raggiunti tutti i requisiti di serenità e di tranquillità, di addestramento e di professionalità, per svolgere tutte le attività in sicurezza. Il mondo va avanti e anche l’areonautica riuscirà ad andare avanti”, spiega il colonnello Rubino.
Un tragico incidente, che strappa una giovane vita e che “priva l’Italia di un suo figlio che, con onore e prestigio, ha portato il suo nome in alto nei cieli”. Le parole del presidente della regione Massimiliano Fedriga vogliono essere la massima espressione del cordoglio dell’intera Giunta. Ma non è solamente il Friuli a piangere il comandante Ghersi. La premier Giorgia Meloni affida a Twitter il proprio messaggio di vicinanza ai parenti: “Con dolore apprendo della prematura scomparsa del pilota delle Frecce tricolori, il capitano Alessio Ghersi, che ha perso la vita insieme a un parente precipitando con un ultraleggero in Friuli. A nome mio e del Governo sentita vicinanza alle famiglie e un abbraccio all’aeronautica militare”.
Il sorvolo sull’alta Val di Torre doveva essere un momento di svago. Poco dopo il decollo dall’aviosuperfice di Campoformido la fiammata raccontata dai testimoni, lo schianto, il fumo che si è alzato dalla vegetazione di Lusevera. I corpi dei due uomini sono rimasti carbonizzati. Sarà la procura di Udine, con l’agenzia nazionale per la sicurezza del volo, a indagare sulle cause dell’incidente che è costato la vita al comandante Pony 5.
mb.r