1.06.2023 – 12.00 – Conosciamo bene il grande poeta e politico italiano, Dante Alighieri, autore di uno dei più grandi capolavori della letteratura italiana: oggi a celebrarlo è la città di Jesolo, che già nel 2021 aveva festeggiato il Sommo Poeta organizzando una rassegna tra letture e performance teatrali, in occasione delle sette centenario della sua morte.
Quest’anno le strade di Jesolo si illumineranno con le parole del Poeta, per cui verranno affisse delle luminarie: la prima collocata all’altezza dell’incrocio con via Ungaretti, mentre l’ultima anticiperà di qualche metro l’incrocio con via Dalmazia. Saranno in tutto otto le installazioni complessive, incorniciate da nove profili stilizzati dell’autore.
I versi sono stati scelti tra alcuni dei più famosi passi della ‘Divina Commedia’, tra questi:
‘Nel mezzo del cammin di nostra vita’: il primo verso dell’intera Commedia, che vedrà Dante utilizzare l’immagine allegorica della selva oscura, per simboleggiare il peccato in cui ogni uomo può perdersi nel corso della propria vita.
‘Non ragioniam di loro, ma guarda e passa’: diventato un modo di dire comune, è uno dei versi più noti del III canto dell’Inferno, quando Virgilio descrive a Dante gli ignavi, coloro che in vita non si sono mai schierati.
‘Galeotto fu il libro e chi lo scrisse’: tratto dal V canto dell’Inferno, nel commuovente momento che vede Francesca da Rimini narrare a Dante la storia del suo amore per Paolo Malatesta, che costò a entrambi la vita, mentre sullo sfondo le anime dei lussuriosi vengono trascinate da una furioso vento che soffia senza pace.
‘Amor, che a nullo amato amar perdona’: sempre tratto dal V canto dell’Inferno, inserito nel racconto di Francesca.
‘Fatti non foste a viver come bruti’: l’appello di Dante agli uomini, di far tesoro della propria intelligenza e virtù. Con queste parole Ulisse, nel XXVI canto dell’Inferno, esorta il poeta a continuare il viaggio, ricordando che la missione terrena degli uomini è di arricchire il proprio patrimonio di conoscenze e di esperienze.
‘E quindi uscimmo a riveder le stelle’: con questi versi Dante e Virgilio escono dall’Inferno, potendo contemplare nuovamente il cielo notturno stellato.
‘Guarda il calor del sole che si fa vino’: salendo al Purgatorio, Dante ricorre ad una metafora per spiegare come Dio infonda a tutti gli uomini prima della loro nascita, la forza dell’anima. Il Poeta riprende uno dei misteri più grandi della vita con l’immagine del calore del sole che si fonde con la forza della vite, trasformandosi in vino.
‘L’amore che move il sole e l’altre stelle’: siamo giunti con questo famosissimo verso al termine dell’intera opera; è un verso che racchiude il senso complessivo della ‘Divina Commedia’, che guarda all’amore come forza che regola il mondo e la vita.
Il progetto si deve all’organizzazione dell’assessorato al Turismo e l’adesione da parte del comitato di zona, che ha subito accolto e sostenuto l’iniziativa raccogliendo la partecipazione di residenti e operatori commerciali.
[m.g.]