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Maggio si è chiuso con un aumento del 50% delle precipitazioni in Veneto

11.06.2023 – 9.07 – Maggio si è chiuso con un aumento del 50% delle precipitazioni in Veneto, portando un sollievo temporaneo alla siccità che ha colpito la regione. Tuttavia, gli ultimi otto mesi sono ancora caratterizzati da una carenza di piogge e da una scarsa presenza di neve in quota. L’Agenzia Regionale per la Prevenzione e la Protezione Ambientale (Arpav) ha pubblicato l’ultimo rapporto sulla risorsa idrica di maggio, evidenziando che sono caduti mediamente 174 millimetri di precipitazione, superando la media del periodo 1994-2022 che è di 115 mm. Gli apporti di acqua nel mese di maggio sono superiori alla media del 52%, stimabili in circa 3209 milioni di metri cubi. Nonostante una flessione nella parte centrale del mese, i volumi d’acqua nei principali serbatoi del Piave sono complessivamente in aumento, mentre nel serbatoio del Corlo (Brenta) si è registrato un incremento netto nella prima metà del mese seguito da un andamento altalenante. Tuttavia, considerando l’intero periodo tra ottobre e maggio, le precipitazioni medie sono state di 589 mm, al di sotto della media del periodo 1994-2022 che è di 721 mm, rappresentando una carenza del 18%.

La situazione riguardante la risorsa idrica nivale è incerta, con poca neve presente solo in quota. Si stima che nel bacino del Piave vi siano circa 60 milioni di metri cubi di neve, mentre nei bacini del Cordevole e del Brenta si registrano rispettivamente meno di 30 e 35 milioni di metri cubi di neve. Per quanto riguarda le falde acquifere, le precipitazioni ripetute nella seconda metà di aprile e durante tutto maggio hanno favorito la ricarica delle falde, ad eccezione dell’alta pianura veronese. La quantificazione della ricarica varia a seconda delle zone e della vicinanza agli assi di alimentazione, ma in generale, ad eccezione del veronese, l’alta pianura presenta una situazione migliore rispetto all’anno scorso.

Le portate dei principali fiumi veneti, dopo un calo registrato nell’ultima decade del mese, sono tornate inferiori alle medie storiche su tutti i corsi d’acqua. Rispetto alla media storica mensile, si è registrato un deficit del 14% sull’Adige a Boara Pisani, del 29% sul Brenta a Barziza, del 32% sul Po a Pontelagoscuro e del 47% sul Bacchiglione a Montegalda. Nonostante il miglioramento delle precipitazioni nel mese di maggio, la situazione complessiva della risorsa idrica in Veneto richiede ancora attenzione e monitoraggio costante per affrontare la siccità e garantire una gestione sostenibile delle risorse idriche nella regione.

[g.m]

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