20.07.2023 – 09.30 – Oltre alla miriade di colori sprigionati dagli spettacoli pirotecnici dei fuochi d’artificio che illuminano il cielo di Caorle a luglio e agosto, vi è un altro spettacolo che cattura indubbiamente lo sguardo: la processione con incendio del campanile. Si tratta di un’antichissima tradizione marinara che affonda le sue radici nei secoli e secoli addietro e che non smette mai di attirare ogni anno numerosissimi fedeli, ma anche turisti da ogni parte incuriositi dall’evento. Le date da segnarsi nell’agenda per questo appuntamento tra i più attesi dell’estate sono sabato 22 e domenica 23 luglio 2023. Infatti la tradizione prevede, una volta conclusasi la Santa Messa delle ore 21.00 presso il Santuario della Madonna dell’Angelo, chiesa sorta in riva al mare intorno al IX secolo e ricostruita nella sua attuale forma nel 1751, che la statua della Madonna dell’Angelo venga spostata, attraverso una processione, dalla chiesetta sul mare verso il duomo di Santo Stefano Protomartire. All’entrata della Madonna in Piazza Vescovado, il Campanile del duomo, uno dei simboli della città di Caorle, si ‘incendia‘. Non si tratta ovviamente di un incendio a tutti gli effetti, bensì di uno spettacolo di luce rossa realizzato dall’esplosione, all’interno della torre del campanile, di fuochi pirici di colore rosa che, osservati da lontano, conferiscono al Campanile un aspetto cromatico tendente al rosso. A questo punto la statua della Madonna entra in Duomo, accompagnata dai canti e dalle preghiere dei fedeli, e viene posizionata su un piedistallo situato nella navata centrale, a qualche metro dall’ingresso. Tra il sabato e la domenica la statua accoglie le preghiere e le suppliche dei fedeli, mentre il giorno dopo, domenica 23 luglio, in seguito alla celebrazione della messa delle 21.00 nel Duomo, la statua della Madonna riprende il cammino di ritorno al Santuario. Al momento dell’uscita da Piazza Vescovado, il Campanile si ‘incendia’ nuovamente, salutando la statua della Madonna fino all’anno prossimo, quando potrà renderle di nuovo omaggio accogliendola nel Duomo.
[o.m]