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domenica , 28 Aprile 2024

Il tiro alla fune tra Trieste e Venezia per le grandi navi bianche

di Zeno Saracino
19.09.2023 – 14.03 –
 Trieste o Venezia? La città cara agli Asburgo o la Serenissima? Posta la domanda ad un qualsiasi turista straniero, la risposta corrisponderebbe sempre a Venezia; troppo famosa, troppo conosciuta nell’immaginario collettivo, troppo inclassificabile la città lagunare per poter preferire Trieste. Città sì affascinante, ‘nascosta’, ma lontana dal poter vantare l’offerta artistica e culturale di Venezia. Bacaro od Osmiza? Museo Correr o Museo Revoltella? Biennale d’Arte o Biennale Internazionale Donna? Nuovamente la risposta appare scontata; d’altronde molti turisti in arrivo a Trieste si dirigevano già a Venezia, il capoluogo era uno scalo intermedio. Si tratta di una scelta tra Venezia e Trieste che si riproporrà, a breve, per quanto concerne le navi da crociera. Dopo alcuni anni ‘fortunati’ con le navi bianche, dove la città, per i suoi profondi fondali, era stata scelta quale scalo alternativo a Venezia, il capoluogo del Veneto tornerà a breve ad ospitare le grandi navi. Il Presidente dell’Autorità di sistema portuale del mare Adriatico settentrionale e commissario alle crociere Fulvio Lino Di Blasio ha infatti annunciato che le navi da crociera torneranno nel cuore di Venezia, nel suo centro storico, entro la primavera del 2027. Vi sono alcuni limiti di dimensioni – 60mila tonnellate di stazza, 250 metri di lunghezza – ma rimangono navi bianche, dalle proporzioni finora vietate nella laguna. Il percorso prevede che le navi da crociera transiteranno attraverso la bocca di porto di Malamocco, il canale dei petroli e Marghera. Non si tratta solo di annunci, considerando come verranno pubblicati a breve due bandi proprio per adeguare il canale Vittorio Emanuele III e il canale Malamocco-Marghera. Come informa il Gazzettino, sempre dinanzi a Marghera verrà costruita una nuova isola artificiale, composta dai fanghi raccolti coi due interventi.

Se l’Autorità Portuale veneta ritiene che ciò consentirà un equilibrio tra ambiente naturale e necessità economiche, già fioccano le critiche del mondo ambientalista. Il Comune di Venezia, infine, è sempre stato favorevole al ritorno delle navi da crociera, sostenuto da diversi gruppi economici che traggono profitto dal turismo di massa lagunare.
Vi sono ancora diversi ostacoli al rientro delle navi da crociera a Venezia; in primis le autorizzazioni per i dragaggi e in minor misura la raccomandazione dell’UNESCO stessa di escludere le navi bianche dal centro storico. Tuttavia la direzione sembra tracciata e pone una serie di interrogativi anche per Trieste, la quale si era avvantaggiata dall’arrivo delle crociere proprio per il ruolo assente di Venezia. Se appare eccessivo affermare che non vi saranno più navi bianche a Trieste, certamente l’allure di Venezia appare difficile da controbattere. Trieste potrebbe, in tal senso, continuare a rivestire il ruolo di attracco per le navi più grandi, con l’aggravante però di un inquinamento ancora lontano dall’essere decarbonizzato, anche se le premesse del cold ironing e dei combustibili green appaiono relativamente vicine nel tempo.

[z.s.]

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