30.11.2023 – 16.20 – Il Veneto si trova di fronte a una trasformazione demografica senza precedenti, come evidenziato nel recente report “Opus Lavoro e Demografia” dell’Osservatorio di Veneto Lavoro. I dati raccolti indicano infatti una tendenza all’invecchiamento della popolazione e una contrazione delle nuove generazioni, con profonde implicazioni per il mondo del lavoro e l’economia regionale.
Nel corso degli ultimi vent’anni, la percentuale di persone anziane (over 65) è aumentata dal 18,7% nel 2004 al 23,8% nel 2022, portando l’età media dei residenti a 46 anni. Questo invecchiamento è attribuibile principalmente all’aumento della longevità e alla denatalità . Nel 2022, il Veneto ha registrato meno di 32.000 nati, con un numero medio di figli per donna che si attesta a 1,27, ben al di sotto della soglia considerata necessaria per garantire un rimpiazzo generazionale.
Questi cambiamenti demografici, se da un lato portano a un apparente miglioramento degli indicatori occupazionali, come un basso tasso di disoccupazione e un elevato tasso di occupazione, pongono al contempo sfide significative per il futuro. Il rapporto tra persone in età non attiva e in età attiva è passato da 48 su 100 nel 2004 a 58 su 100 nel 2022, indicando una diminuzione della platea di lavoratori potenziali.
Il report sottolinea che, nonostante gli attuali indicatori occupazionali positivi, il Veneto potrebbe trovarsi a fronteggiare una carenza di lavoratori in futuro, compromettendo la capacità di soddisfare la domanda di competenze e innovazione. Tuttavia, il documento evidenzia anche opportunità di sviluppo legate all’innovazione tecnologica, che sta ridisegnando il panorama lavorativo, creando nuove sfide e opportunità in settori emergenti.
Per affrontare queste sfide, l’Osservatorio di Veneto Lavoro propone un approccio basato sull’aggiornamento e sulla riqualificazione delle competenze, la promozione di investimenti nelle materie STEM, e lo sviluppo di politiche incentrate sulla silver e green economy. Inoltre, l’adattamento della formazione professionale alle esigenze del mercato e la salvaguardia degli attuali livelli occupazionali emergono come priorità chiave per garantire uno sviluppo economico sostenibile nella regione.
[g.m]