22.02.2024 – 17.30 – Nelle ultime settimane sono stati rilevati diversi episodi di truffe, consumate o tentate, messe in atto da soggetti che si sono falsamente presentati alle vittime come poliziotti, carabinieri o finanzieri. Gli stessi hanno anche illustrato alle vittime una situazione di pericolo o di difficoltà di un parente e hanno chiesto loro la corresponsione di somme di denaro o di valori a titolo di cauzione, ovvero per il sostenimento delle spese necessarie alla risoluzione della situazione rappresentata.
Nello specifico, è stato riscontrato un sostanziale aumento di tale tipologia di reato rispetto all’anno precedente. Infatti, tra gennaio e febbraio del 2023 le truffe perpetrate con le modalità descritte risultavano essere 4, a differenza di quest’anno nel quale, nello stesso periodo, se ne sono già riscontrate 15.
In molti casi, ad esempio, i malfattori hanno contattato telefonicamente le vittime, presentandosi come carabinieri, poliziotti o finanzieri e asserendo che un parente delle stesse sarebbe stato vittima di un grave incidente, rappresentando poi la necessità di ottenere una somma di denaro per provvedere alle spese, ovvero il parente sarebbe stato coinvolto in vicende che ne avrebbero comportato l’arresto o il fermo prospettando la necessità di ottenere una somma di denaro a titolo di cauzione o per le spese legali.
Spesso i malfattori si sono poi presentati al domicilio delle ignare vittime, in borghese o indossando false divise, ottenendo dalle stesse somme di denaro od oggetti di valore per poi dileguarsi. Altre volte, invece, hanno convinto l’interlocutore telefonico ad allontanarsi dall’abitazione con uno stratagemma (per esempio la richiesta di portarsi fisicamente presso una caserma), facendo così lasciare in casa da solo l’altro convivente in modo da renderlo in una posizione di maggiore vulnerabilità per poi presentarsi al domicilio per la riscossione di quanto richiesto.
Visto l’incremento di questa tipologia di reato, la Polizia di Stato invita la popolazione a prestare attenzione alle circostanze descritte, rappresentando che non esiste, nell’ordinamento italiano, alcun istituto giuridico che preveda la corresponsione di somme di denaro o valori direttamente nelle mani di agenti delle forze dell’ordine al fine di ottenere conseguenze giuridiche quali il rilascio di una persona, ovvero la prestazione di supporto legale o altra forma di assistenza. Pertanto, si raccomanda di segnalare ogni episodio simile a quanto descritto ai numeri di emergenza 112 o 113.
[c.s][o.m]