26.02.2024 – 13.10 – Dopo l’aggressione ai danni di un ragazzo di 14 anni, avvenuta a gennaio di quest’anno, la Polizia Ferroviaria di Mestre è finalmente riuscita a identificare e denunciare i presunti aggressori che, dopo l’episodio di violenza presso la stazione ferroviaria di Spinea (VE), sono scappati, rendendo più difficile la loro individuazione. Tuttavia, a seguito di un’accurata attività di indagine, il personale della Sezione Polizia Ferroviaria di Mestre, in sinergia con la Squadra di Polizia Giudiziaria Compartimentale, ha identificato e denunciato alle competenti Autorità Giudiziarie otto ragazzi, sette dei quali minorenni, ritenuti responsabili dell’aggressione.
La ricostruzione dell’aggressione dello scorso gennaio ha visto coinvolto un gruppo di ragazzi e ragazze che avrebbe inizialmente accerchiato e minacciato il giovane mentre si trovava al binario 1 della stazione di Spinea, per poi colpirlo e spintonarlo violentemente, tanto da farlo cadere sui binari. A quel punto, i giovani sono fuggiti, facendo perdere le proprie tracce. I poliziotti della Sezione Polfer di Mestre sono intervenuti a seguito di una segnalazione di un’aggressione in corso nei confronti di un giovane minorenne da parte di un gruppo di ragazzi e, giunti sul posto, hanno immediatamente soccorso la vittima, la quale presentava alcune ferite al volto ed era in evidente in stato di shock.
Gli operatori della Polizia Ferroviaria, grazie anche alle descrizioni fornite dalle persone testimoni dell’accaduto, hanno posto in essere un’attenta attività di indagine che ha consentito di raccogliere gravi indizi di colpevolezza a carico di otto ragazzi, sette dei quali minorenni, ritenuti responsabili dell’aggressione nei confronti della giovane vittima. Tra gli otto giovani presunti aggressori, l’unico ragazzo maggiorenne è risultato già gravato da precedenti di polizia per reati concernenti le sostanze stupefacenti, oltre che per possesso di oggetti atti a offendere, mentre tre ragazze, tutte quindicenni, erano già state precedentemente denunciate per violenza privata, minacce ed estorsione. DI conseguenza, tutti i giovani coinvolti sono stati deferiti in stato di libertà, rispettivamente alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Venezia ed alla Procura per i Minorenni. Gli atti relativi a tale episodio, inoltre, sono stati trasmessi alla Divisione Polizia Amministrativa della Questura di Venezia che si sta adoperando, ai sensi del D.L. 15 settembre 2023 “Caivano”, convertito in L. n. 159 del 2023, per l’adozione di idonee misure di prevenzione nei confronti dei presunti responsabili. La Questura di Venezia comunica, infine, che il procedimento penale nei confronti dei giovani sospettati non risulta ancora concluso e che la colpevolezza dei soggetti dovrà essere accertata con sentenza irrevocabile.
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