16.11.2024 – 21:12 – Nei primi 8 mesi del 2024 sono state registrate 64 aggressioni con 6 persone costrette a ricorrere a cure mediche. Il Direttore generale dell’Ulss4 Mauro Filippi ha dichiarato: “Ogni episodio grave e non tollerabile. Efficace la formazione che ha coinvolto 400 dipendenti”
La direzione strategica e le parti sindacali hanno analizzato l’andamento delle segnalazioni riferite ai primi 8 mesi dell’anno, dove emerge un quadro generale stabile, infatti il numero complessivo delle segnalazioni per violenza sia fisica che verbale è rimasto praticamente invariato allo stesso periodo del 2023, ma i casi di infortunio a seguito di aggressione sono sensibilmente diminuiti.
A fare il punto della situazione è stato responsabile della Gestione del Rischio Clinico, Stefano Bernardo: 64 gli episodi di aggressione registrati nel 2024 rispetto i 65 del 2023. Il dato è stato poi rapportato al numero dei dipendenti ed è risultato che il 2,5% del personale Ulss4 è stato direttamente coinvolto in episodi di aggressione. Il luogo più esposto a questo rischio è ancora una volta l’ospedale e, in particolare, in ordine decrescente, i pronto soccorso, aree di degenza, servizi psichiatrici e ambulatoriali.
Il responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione, Donato Lancellotti, ha tracciato il quadro delle aggressioni con danno fisico alla vittima di violenza, in questo caso nei primi 8 mesi del 2024 è emersa un’importante riduzione: 6 operatori infortunati a fronte dei 19 che nello stesso periodo del 2023 sono dovuti ricorrere a cure mediche.
“E’ un trend nel complesso positivo, anche se, come ha sempre ribadito il presidente Luca Zaia, nessuna tipologia di aggressione può essere tollerata e verrà perseguita dall’Azienda sanitaria che si costituirà parte civile in tutte le fattispecie in cui saranno aperti dei procedimenti penali – dichiara il direttore generale Mauro Filippi -. Questo trend è frutto di un ventaglio di attività adottate per prevenire o gestire con efficacia tali situazioni, come il protocollo siglato nel 2023 con Prefetto, Questore, forze dell’ordine e Ulss3 per la gestione dei soggetti aggressivi, così come la realizzazione di una campagna di comunicazione dedicata, e ritengo sia stata particolarmente efficace l’attività di formazione svolta congiuntamente dal Servizio di Prevenzione e Protezione, Rischio Clinico e Psicologia Ospedaliera con la dottoressa Leila Gasparotto, che ha coinvolto nell’ultimo biennio 400 operatori dell’Ulss 4, ai quali è stato insegnato a riconoscere le caratteristiche delle escalation di ira che portano all’aggressione, a gestire e a ridurre le situazioni di aggressione; formazione che continuerà anche nei prossimi anni. Parallelamente si è agito sui possibili fattori riconducibili all’aggressione, come il miglioramento delle condizioni nelle sale d’attesa, iniziando dal dialogo con l’utenza sino ad arrivare al comfort dei locali”.
[g.m]