23.12.2025 – 11:00 – Doveva essere una domenica di festa per il calcio dilettantistico veneto, ma il derby di Serie D tra Treviso e Mestre si è trasformato in uno scenario di guerriglia urbana. Il bilancio degli scontri avvenuti è di due persone arrestate, un agente di Polizia e un autista della MOM rimasti feriti, oltre ai gravi danni riportati da un autobus del servizio pubblico. L’episodio ha scatenato l’immediata e dura reazione delle istituzioni. Paola Roma, assessore regionale alle Politiche sociali e allo Sport, ha espresso parole di condanna senza appello per quanto accaduto, sottolineando come la rivalità sportiva non possa mai degenerare in atti criminali.
Le dichiarazioni dell’assessore Roma: “Una partita di calcio dovrebbe essere una festa e non il pretesto per scontri, danneggiamenti e violenze che costringono le Forze dell’Ordine ad intervenire e fanno registrare due feriti e due arresti”, ha dichiarato l’assessore. “Nessuna rivalità tra tifoserie può giustificare un simile atteggiamento. Assistere ad una partita di serie D nel nostro territorio è l’occasione per una domenica di svago che riunisce famiglie e generazioni differenti; non è pensabile che trovino spazio persone così facinorose. Esprimo l’augurio che i fatti e tutte le responsabilità siano chiarite e perseguite come meritano”.
L’esponente della giunta regionale ha poi voluto porre l’accento sul danno d’immagine e sociale che questi “sedicenti tifosi” arrecano alla comunità e alla stessa società sportiva locale. ”Certi sedicenti tifosi – conclude l’assessore Roma – danneggiano invece in primis la società del Treviso Calcio che si sta impegnando per portare la squadra nel calcio che conta, oltre alle famiglie e ai veri tifosi che vogliono solo godersi un bello spettacolo di sport. Esprimo tutta la mia vicinanza e solidarietà all’agente e all’autista Mom feriti nonché alle Forze dell’Ordine intervenute, chiamate a fronteggiare violenze e tafferugli di cui lo sport non ha assolutamente bisogno”. Mentre proseguono le indagini per identificare altri possibili responsabili attraverso le immagini delle telecamere di sorveglianza, resta l’amarezza per un pomeriggio che con i valori dell’agonismo e del territorio non ha avuto nulla a che fare.
